Leopolda, sit-in contro Renzi. FdI «Voleva guidare la balena bianca e si ritrova a capo di un’acciuga»

20 Nov 2021 15:44 - di Redazione
Leopolda

«Riecco la Leopolda… l’undicesima. Da qui l’ex sindaco di Firenze Matteo Renzi vuole guidare la nuova balena bianca, peccato che si ritrovi a capo di un’acciuga! Ancora una volta i renziani sfruttano la nostra città per farsi belli. Piuttosto, dovrebbero chiedere ai fiorentini come si vive nel quartiere della stazione Leopolda». A dichiararlo, in una nota congiunta, Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla regione Toscana, e il suo omologo al Comune di Firenze, Alessandro Draghi. La nota ricorda come il nome e la carriera di Renzi e il topos della Leopolda siano intrecciati son dal 2008. Fu allora che l’amministrazione fiorentina decise che quell’area intorno alla vecchia stazione Leopolda andava riqualificata.

Torselli e Draghi: «Renzi sfrutta Firenze»

Un impegno rimasto però lettera morta, nonostante proprio grazie alla convention organizzata in quel rione, Renzi sia diventato prima sindaco di Firenze e poi presidente del Consiglio. La riqualificazione della Leopolda, rimarcano Torselli e Draghi, si è fermata alla realizzazione di bei appartamenti, di albergo e di un parcheggio. «Ma il degrado – sottolineano – è rimasto». I due esponenti di FdI lo definiscono «un autentico angolo di orrore, dove non esistono regole, se non quelle della delinquenza». L’elenco è quello tipico del degrado: «Spacciatori, tossicodipendenti che si iniettano nelle vene eroina alle tre del pomeriggio, immigrati che dormono in capannoni dimenticati…». Lo stesso, ricordano i due capigruppo, accadde con il parco delle Cascine. Renzi (sempre lui) aveva promesso di trasformarlo nella Central Park di Firenze.

Flashmob della sinistra davanti alla Leopolda

Arrivò persino a giurare che se non si sarebbe ricandidato se non l’avesse fatto. Una promessa, ironizzano Torselli e Draghi, «che si disputa l’Oscar per il miglior Renzi-Pinocchio col più celebre “Se perdo il referendum smetto di fare politica”». La kermesse ha attirato anche altre critiche all’ex-premier. E persino un flashmob davanti alla Leopolda con tanto di striscioni e cartelli. “Italia Viva, coscienza morta“, c’era scritto su quello al centro della contestazione. Sotto accusa i legami di Renzi con il principe saudita Bin Salman, sospettato di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Tra i manifestanti, anche Dmitrij Palagi, consigliere comunale della sinistra: «Non si può permettere Renzi, viste le sue frequentazioni, di parlare di reddito di cittadinanza come reddito di criminalità».

 

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