Il Trattato del Quirinale: ecco cosa prevede e quali sono gli obiettivi comuni di Italia e Francia

26 Nov 2021 15:54 - di Redazione
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Il Trattato del Quirinale rafforza la cooperazione tra Italia e Francia. Firmandolo, infatti, le due nazioni danno il via ad una serie di iniziative comuni che vanno dalla gestione dei flussi migratori all’istituzione di un servizio civile italo-francese, passando dalla tutela dei sistemi agricoli. I rapporti tra Roma e Parigi sono antichissimi e ricchi di luci ed ombre. Vicinanza culturale e comune radice latina nella lingua, ma anche tanta rivalità e una guerra, l’ultima, cominciata malissimo per loro e finita peggio per noi. Anche la storia recente è costellata di incomprensioni, dispetti e trabocchetti. Con i 12 articoli del Trattato si dovrebbe ora voltare pagina. Stando almeno al documento firmato da Draghi e da Macron, alla presenza di Mattarella.  Vi si legge, tra l’altro, che obiettivo del Trattato è «la volontà d’intensificare i legami esistenti tra i due Paesi e le intense cooperazioni bilaterali (…)».

Ci sarà una “diplomazia” italo-francese

Il primo articolo del Trattato riguarda la politica estera ed istituisce «meccanismi stabili di consultazioni rafforzate, a livello sia politico che di alti funzionari, in particolare in caso di crisi e alla vigilia di importanti scadenze. In questo quadro, esse organizzano consultazioni regolari, in particolare a livello dei Segretari Generali, dei Direttori Politici e dei Direttori responsabili per l’Unione Europea e per gli affari globali o per aree geografiche dei rispettivi Ministeri degli Affari Esteri sui temi di comune interesse. Le Parti promuovono forme di cooperazione strutturata anche tra le rispettive missioni diplomatiche in Paesi terzi e presso le principali organizzazioni internazionali».

Il Trattato e gli interessi strategici

Francia ed Italia, si legge ancora nel Trattato, si impegneranno a «promuovere le cooperazioni e gli scambi sia tra le proprie forze armate, sia sui materiali di difesa e sulle attrezzature, e a sviluppare sinergie ambiziose sul piano delle capacità e su quello operativo ogni qual volta i loro interessi strategici coincidano». In ambito europeo «a rafforzare le istituzioni e a difendere i valori fondanti del progetto europeo e lo Stato di diritto» promuovendo «una transizione dell’Unione Europea verso un modello di sviluppo resiliente, inclusivo e sostenibile, nel quadro di un’economia aperta e dinamica, sfruttando appieno il potenziale di un Mercato unico generatore di resilienza».

Fronte comune contro criminalità e terrorismo

Il Trattato, inoltre, prevede un rafforzamento della cooperazione, a livello bilaterale e a livello europeo, «nella prevenzione e nella lotta contro le minacce criminali transnazionali gravi ed emergenti, in particolare la lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo, valutando una partecipazione congiunta agli strumenti europei. Esse intensificano la cooperazione transfrontaliera tra le loro forze dell’ordine». Sul piano economico viene previsto un incoraggiamento «degli scambi tra i rispettivi attori economici, garantendo la promozione di una crescita equa, sostenibile e inclusiva» impegnandosi «a facilitare gli investimenti reciproci e avviando, in un contesto di bilanciamento dei rispettivi interessi, progetti congiunti per lo sviluppo di start up, piccole e medie imprese (Pmi) o grandi imprese dei due Paesi, favorendo le relazioni reciproche e la definizione di strategie comuni sui mercati internazionali, nel quadro di un’Europa sociale».

Nel Trattato si parla anche di “Spazio”

Italia e Francia allargheranno i loro confini fino allo “Spazio“. Il Trattato prevede infatti una cooperazione bilaterale “nella costruzione dell’Europa dello spazio, che costituisce una dimensione chiave dell’autonomia strategica europea e dello sviluppo economico dell’Europa. Esse favoriscono il coordinamento e l’armonizzazione delle loro strategie ed attività nel campo dell’esplorazione e dell’utilizzo dello spazio extra-atmosferico a fini pacifici e dell’accesso autonomo allo spazio da parte dell’Europa“.

Erasmus+ per giovani e studenti delle due nazioni

Ampio spazio sarà dedicato a giovani, istruzione e formazione. «Settori dell’istruzione e della formazione, dell’istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione» avranno «un ruolo fondamentale nelle relazioni bilaterali e nel progetto comune europeo impegnandosi a favorire la mobilità tra i due Paesi in tutti questi settori, in particolare attraverso il programma europeo Erasmus+». La frontiera italo-francese costituisce «un bacino di vita interconnesso, in cui le popolazioni italiana e francese condividono un destino comune. Le Parti s’impegnano a facilitare la vita quotidiana degli abitanti di questi territori». Italia e Francia, si legge infine nell’ultimo articolo del Trattato, si impegneranno a risolvere «in via amichevole tramite consultazioni e negoziati diretti» divergenze e controversie.

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