Patto “segreto” Italia-Francia, il Copasir convoca Di Maio. Disappunto per il silenzio del governo

24 Nov 2021 20:40 - di Redazione

Il patto ‘segreto’ Italia-Francia alla firma nelle prossime ore finisce sul tavolo del Copasir che sul tema ascolterà il ministro Luigi Di Maio. “In merito al Trattato Italia Francia, l’Ufficio di presidenza ha condiviso la necessità di audire il ministro degli Esteri. Rilevando, però, come in precedenza, in casi simili, per esempio per quanto accadde con il Memorandum sulla via della Seta, vi sia stato un confronto preventivo con il governo”. Lo riferisce in una nota il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Adolfo Urso. Alla luce di quanto emerso nel corso dell’Ufficio di presidenza allargato ai rappresentanti dei gruppi, durante il quale è emerso il disappunto per il mancato confronto con il comitato da parte del governo.

Patto Italia-Francia, il Copasir convoca Di Maio

È buio fitto sui contenuti ufficiale del trattato bilaterale, del quale – come ha denunciato Giorgia Meloni – il Parlamento non sa nulla. Si tratterebbe di quello che viene definito ” il patto del Quirinale”.  Un progetto di cui si discute da anni, nelle stanze della diplomazia. E che rischia, come per altri trattati simili, di non essere particolarmente vantaggioso per Roma. A fare luce sul giallo del patto con Parigi è La Verità, nel silenzio generale del resto della stampa nazionale. “Si tratta un’intesa  su una serie di temi – migranti, confini, industria, commercio”, scrive il quotidiano diretto da Belpietro. ” Diciamolo subito: gli accordi andrebbero più a vantaggio di Parigi che altro. Un vecchio progetto nato ai tempi del governo Gentiloni che ora si sta materializzando. ll testo dell’accordo c’è e dovrebbe essere siglato entro l’anno”. Di che cosa si tratta?  “Contiene trappole potenzialmente devastanti per la nostra industria, per il commercio, per la Difesa e pure per i confini”, si legge su La Verità. “Flussi migratori compresi. Rischiamo di avere una polizia di confine condivisa senza sapere bene a quali obiettivi risponde e che logiche dovrà seguire”.

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