“Il Fatto” pubblica il conto corrente di Renzi, lui s’indigna e denuncia
Incassi milionari per Matteo Renzi, negli ultimi due anni, ma che nulla hanno a che fare con le inchieste, che proseguono a spron battuto sui presunti finanziamenti illeciti e sui quali il senatore fa spallucce. “Io ci sono abituato, ho le spalle larghe, so che cosa ho fatto e che cosa NON ho fatto, aspetto il processo e continuo a sorridere, certo – come sono – di essere una persona fortunata… Io non ho violato nessuna legge e potrò dimostrarlo agevolmente”, scrive Matteo Renzi nella enews di questa settimana, in relazione alle inchieste sulla Fondazione Open che riguardano presunti finanziamenti illeciti alla sua attività politica. “Mi auguro che gli inquirenti possano dire la stessa cosa e non abbiano violato nessuna legge. Nelle prossime settimane, andremo a verificare le carte nelle aule della Giustizia mentre alcune redazioni celebrano il processo giustizialista in contumacia. Non sono mai stato così tranquillo nel merito, non sono mai stato così puntiglioso nel metodo e nella lettura di tutte le carte: voglio giustizia e l’avrò in tutte le sedi. Civile e penale”, aggunge Renzi, nel mirino, oltre che dei giudici, anche dei giornalisti del “Fatto Quotidiano”, che anche oggi dedicano all’ex premier due paginate velenosissime, nelle quali danno conto anche dei proventi derivanti dall’attività di “conferenziere” e “lobbista” di Matteo Renzi. Perfino il conto corrente del senatore viene messo sul giornale, scatenando la reazione di Renzi: “Violata la legge, li denuncio”.
Gli incassi di Renzi come conferenziere
“C’è una società di consulenza del Regno Unito e anche un quotidiano coreano. E ancora: due società italiane di cui una fondata da Alessandro Benetton e persino il ministero delle Finanze dell’Arabia Saudita. Ecco chi paga gli speech di Matteo Renzi. In totale, dal 2018 al 2020, il senatore oggi leader di Italia Viva, ha guadagnato (non solo con gli speech) oltre 2,6 milioni di euro in totale. Il dettaglio degli incassi (legittimi) dell’ex premier, sia per le conferenze ma anche per altro, ad esempio per i libri, sono finiti agli atti dell’indagine della Procura di Firenze….”, racconta il quotidiano di Marco Travaglio, in merito alle accuse di concorso in finanziamento illecito assieme agli ex ministri Luca Lotti e Maria Elena Boschi.
C’è la Fondazione Open, ma non solo, nel mirino dei giornalisti, che si interrogano anche sulle attività di emissario di aziende e di conferenziere del senatore toscano, anche se – precisa Il Fatto – “gli incassi dell’ex premier non sono oggetto di indagine: non è per questo che Renzi è finito sotto inchiesta” e sono tratti dalla dichiarazione dei redditi pubblica di Renzi. “Tutto è perfettamente legale e legittimo”, ha sempre detto il senatore di Italia Viva. Nell’informativa della Finanza la lista dei bonifici in entrata è lunga, da quello già noto del manager Lucio Presta, a quella dell’amico finanziere Davide Serra, ma anche la Celebrity Speakers Ltd, “società global speaker del Regno Unito”, Algebris, “This is spoken Ltd”, società consulenza del Regno Unito”,”Banca Usa”, “Interaudi bank”, il “Ministry of Finance Arabia Saudita”, “Chosun Ilbo”, il principale quotidiano coreano, “Stanford University in Italy”, tutte per le sue attività di conferenziere, come lo sarebbero i 19mila euro dalla 21 Investimenti Sgr, società fondata da Alessandro Benetton
La causa di Renzi contro Piero Pelù
Tra gli introiti denunciati da Renzi, poi, spuntano anche i risarcimenti danni del cantante Piero Pelù, che lo aveva definito “boy scout di Licio Gelli”. “È plausibile ritenere che il pagamento sia stato disposto quale composizione di una lite, dopo una querela per diffamazione presentata dal Senatore nei confronti del cantante”. Poi ci sono gli aerei: il Pd rimborsa sul conto di Renzi il volo per Johannesburg con 8.363 euro per il “viaggio Johannesburg 15-17 luglio 2018, in occasione del centenario della nascita di Nelson Mandela.