Competenze digitali, studenti poco capaci di valutare i contenuti della rete: l’indagine
Si intitola “Benessere digitale – scuole” lo studio dell’ Università di Milano-Bicocca, Fastweb e una rete di istituti scolastici, con capofila il Liceo Banfi di Vimercate. La ricerca ha voluto testare il grado delle competenze digitali degli studenti. Sono forti in Communication (la corretta interazione con gli altri e condivisione di risorse negli ambienti digitali); ma deboli in Information & Literacy (la capacità di valutazione, selezione e comprensione dei contenuti sulla rete). Non si differenziano per genere ma per anno scolastico di appartenenza e livello di istruzione della famiglia di provenienza. E complessivamente, il loro livello di competenza digitale, negli ultimi tre anni, è aumentato. Probabilmente in risposta alla pandemia.
Un report sul “Benessere digitale” degli studenti
È l’identikit tracciato dal primo report su “La competenza digitale degli studenti della scuola secondaria di I e II grado”, curatori Marco Gui, professore associato di Sociologia dei media; Tiziano Gerosa e Alessandra Vitullo: assegnisti di ricerca del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’ateneo milanese. Lo rilancia l’Adnkronos. Il test è il primo in Italia ad offrire la possibilità di misurare le competenze digitali degli studenti, tramite sia un punteggio generale sia punteggi specifici per ogni singola area di competenza. Il test è composto da 32 domande a scelta multipla, basate sull’analisi di schermate di pagine web, immagini di applicazioni o situazioni realistiche.
C’è un problema di capacità nel valutare i contenuti della rete
Il test di valutazione è stato somministrato, tra febbraio e giugno di quest’anno, da 133 docenti a 1.222 studenti, in 8 regioni italiane. I dati del report mostrano che il campione raggiunge un punteggio medio soddisfacente, pari a 71 su 100. Tuttavia, si registrano differenze significative tra studenti di diverse età, con un evidente balzo in avanti della competenza digitale nelle classi quarte e quinte della scuola secondaria di II grado (81 punti), rispetto agli alunni in uscita dalla scuola secondaria di I grado (63 punti). Tra le dimensioni della competenza digitale, Communication è la più forte (83 punti), a fronte dei 71 punti di Creation e dei 70 di Safety. L’area Information & Literacy, invece, emerge come la più debole (61 punti), indicando un problema di capacità di valutazione dei contenuti incontrati in rete da parte degli studenti.
Differenze di rendimento tra italiano e matematica
Inoltre, incrociando i risultati del test con dati auto-riportati dagli studenti sul rendimento scolastico, i ricercatori hanno individuato una correlazione significativa tra il voto medio in italiano e il livello di competenza digitale. Questa correlazione diventa massima per quanto concerne l’area Information & Literacy, dove i gli studenti con i risultati migliori (9 o più in italiano) fanno registrare un punteggio di 86,3; con un vantaggio di ben 15,8 punti rispetto agli studenti con rendimenti sulla soglia della sufficienza. Variazioni statisticamente significative, seppure di portata minore, si registrano anche per l’area di Creation, che vede un salto di circa 12,2 punti tra studenti più e meno performanti in italiano (da 65,8 a 78,0). Nessuna relazione significativa emerge invece con il voto in matematica.
Studenti, competenze digitali in miglioramento rispetto al 2017-18
Infine, rispetto a rilevazioni effettuate con lo stesso test nel 2018, emergono alcuni segnali di aumento della competenza digitale media negli ultimi tre anni. In particolare, emerge che gli studenti di terza media hanno oggi competenza digitale paragonabile a quelli di seconda superiore nell’anno 2017-2018. I ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca non escludono che “questo incremento possa configurare la possibilità che il cosiddetto learning loss – ovvero la mancata acquisizione di competenze disciplinari – verificatosi dall’inizio della pandemia sia stato in qualche modo compensato da un aumento della competenza digitale”. Una correlazione che verrà verificata nei futuri report.