Sbarchi e G20, la settimana nera di Lamorgese preoccupa anche Draghi: «Non si può fallire»

25 Ott 2021 9:49 - di Eleonora Guerra
lamorgese

È una settimana caldissima quella che si apre per il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. La titolare del Viminale, infatti, si ritrova stretta tra due fronti, entrambi cruciali. Il primo è quello dell’ordine pubblico, un dossier delicatissimo dopo la gestione delle proteste contro il Green pass e in vista del G20 che Roma si prepara a ospitare per la prima volta il 30 e il 31 ottobre. Il secondo è quello degli sbarchi di migranti, che ancora nelle ultime ore ha fatto registrare numeri da emergenza e che, benché non all’ordine del giorno dei “20 grandi”, si lega a doppio filo con il tema della credibilità del nostro Paese a livello europeo e internazionale.

I numeri dell’emergenza migranti

Per stamattina è atteso l’arrivo di altri 105 migranti a Trapani. Nella giornata di ieri 77 sono sbarcati nel Leccese; 70 a Lampedusa, dove nel corso delle 24 ore precedenti si erano registrati già altri 119 arrivi. Più in generale, nell’arco del fine settimana sono stati circa 1500 gli approdi sulle nostre coste. Un continuo flusso di sbarchi che avviene dopo l’intervento sul tema di Mario Draghi a Bruxelles, concluso con un richiamo sul fatto che si tratta di «un problema di tutti», ma con nulla di fatto sulla questione della redistribuzione. I numeri sono impietosi con Lamorgese, chiamata a mettere mano al dossier: nei primi dieci mesi del 2021 in Italia sono sbarcate oltre 52mila persone a fronte delle circa 26 mila dell’anno prima e, sopratutto, delle 11.500 arrivate quando al Viminale c’era Matteo Salvini.

Meloni: «Lamorgese ha fallito su tutto»

«Avvisate Lamorgese e Bruxelles che in Italia ormai sbarca chiunque», ha twittato ieri il leader della Lega, in un momento in cui il ministro dell’Interno si trova a dover rispondere non più solo dei confini colabrodo, ma anche della gestione interna delle piazze.«Ha fallito su tutto: dalla sicurezza all’immigrazione clandestina. Non possiamo permettere che in Italia si continui ad agire nell’illegalità», ha scritto sui suoi social, Giorgia Meloni, rilanciando la petizione a sostegno della mozione di FdI per la sfiducia al ministro.

Le preoccupazioni in vista del G20

Un pregresso che ora fa tremare in vista del G20, in occasione del quale si temono nuove proteste violente o, comunque, a rischio degenerazione. Secondo un retroscena del Corriere della Sera, firmato da Fiorenza Sarzanini, «la tenuta dell’ordine pubblico sarà il vero banco di prova per lei (Lamorgese, ndr) e l’interno governo. Una scommessa che, come avrebbe ribadito lo stesso Draghi nelle riunioni riservate, non si può perdere». Il Viminale, dunque, si starebbe attrezzando per una linea dura: l’Eur zona rossa e blocco o confinamento lontano dalle aree del vertice di tutte le manifestazioni di protesta. Epperò, resta da vedere cosa accadrà davvero e se Lamorgese sarà in grado di affrontare la situazione o manderà l’Italia incontro a un altro disastro.

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