Fisco, Salvini strappa con Draghi: “Leggere in mezz’ora la legge delega? Non è l’Oroscopo”

5 Ott 2021 18:46 - di Alberto Consoli
Salvini Draghi

Sono ai ferri corti il premier e il leader della Lega Matteo Salvini. Lo scambio di battute con i giornalisti lascia intravedere tempesta per la tenuta del governo. “La Lega assente al consiglio dei ministri sulla legge delega del fisco? Il perché ce lo spiegherà Salvini”. Seccamente  il premier Mario Draghi risponde alle domande dei giornalisti  dopo il consiglio dei ministri che ha approvato la legge sulla delega fiscale. E che ha visto la diserzione dei ministri leghisti. Una riunione di governo a cui la Lega, dopo aver lasciato la cabina di regia, non ha partecipato in protesta con la riforma della rendita catastale.

Salvini: “Draghi si era impegnato a tagliare le tasse. Temo non sia così”

E Salvini risponde a Draghi a muso duro: i patti non erano questi, non c’è quanto era previsto negli accordi, è la versione del leghista:  “Non voto la delega fiscale perché non contiene quello che era negli accordi. C’è un problema di metodo: i ministri della Lega non possono avere un documento così importante alle 13.30 per discuterlo alle 14. Non stiamo parlando dell’oroscopo, parliamo della legge delega sulla riforma fiscale, di Imu, Iva, Irpef, catasto, flat tax”.  “Non è possibile – sostiene-  avere mezz’ora di tempo per analizzare il futuro degli italiani”. C’è qualcosa da cambiare nella modalità operativa,  dice Salvini.  “Draghi si era impegnato a tagliare le tasse: è stata la prima cosa che gli chiesi quando mi sedetti di fronte a lui. Così temo che non sia”.

Crisi di governo? “Quando c’è di mezzo il portafogli degli italiani non chiniamo il capo”

Crisi di governo? Non sembra esclusa: “Lo strappo non l’abbiamo fatto noi – risponde Salvini- . Il governo aveva la fiducia per non aumentare le tasse. Qua, invece, c’è una ipotesi di aumento delle tasse: non c’è una crisi di governo, ma un governo che deve chiarire”. “Nessuno strappo, semplicemente chiarezza. Ora aumentare di un euro una tassa agli italiani non va bene, se ministri del Pd pensano di aumentare le tasse lo dicano, magari mi convincono…”, conclude sarcastico. “Tassare la casa ora sarebbe una follia e farlo anche tra tre anni sarebbe bloccare l’edilizia”.

Non c’è solo il catasto ad andare di traverso a Salvini

“Quando c’è di mezzo portafoglio, stipendio e casa italiani, non chiniamo il capo”. Ma non c’è solo il catasto nella legge delega sul fisco ad andare di traverso a Salvini: “C’è una rimodulazione dell’iva non meglio definita: chi paga di più, chi paga di meno, chi paga su, chi paga giù”. Non c’è – aggiunge – neanche nulla sulla rottamazione delle cartelle esattoriale, sulla rateizzazione di saldi e acconti. E si ipotizza l’aumento della mini flat tax”. Serafico Draghi sulla tenuta del governo?  Questa fibrillazione può mettere a rischio il futuro dell’esecutivo ? “Non necessariamente- risponde Draghi –. Questa è una maggioranza completamente diversa, una situazione diversa. Ci sono diversità di vedute ma l’azione di governo è andata avanti: non è stata interrotta e credo ci saranno molte altre occasioni di scambio in Parlamento su questa legge e sui decreti delegati”.

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