Il trucchetto dei bengalesi a Napoli: finti minorenni per avere i permessi di soggiorno
Il trucchetto lo hanno scoperto i carabinieri di Napoli che hanno iniziato ad accorgersi come diversi immigrati bengalesi della comunità partenopea tentassero troppo spesso di certificare la propria minore età in contrasto con ciò che, invece, raccontavano i documenti di identità.
Ad un certo punto i militari dell’Arma si sono resi conto che vi era un aumento inspiegabile nella comunità di bengalese di Napoli del fenomeno dei falsi minorenni.
E, indagando e ricollegando i dati, si sono accorti che tutti quei bengalesi finti minorenni avevano, in realtà, come unico obiettivo, l’ottenimento di benefici come il permesso di soggiorno o il collocamento in un centro di accoglienza comunale.
A segnalarlo sono stati i carabinieri della compagnia Napoli Stella che, in collaborazione con la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, hanno avviato, a quel punto, un ampio monitoraggio sui bengalesi teso a contrastare il fenomeno che sta prendendo piede all’interno della comunità dei cittadini originari del Bangladesh, con conseguente sovraccarico del circuito assistenziale andando a ledere chi ne ha effettivamente titolo e bisogno.
L’ultimo episodio che ha allertato le forze dell’ordine risale a ieri. E riguarda l’ennesimo cittadino bengalese che ha falsamente attestato di essere minorenne.
Gli accertamenti dei Carabinieri hanno permesso di verificare come l’uomo fosse, invece, in possesso di documenti attestanti la sua maggiore età.
Ora il bengalese maggiorenne dovrà rispondere in Procura del reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri.
Ma, a questo punto, è molto probabile che l’inchiesta si allarghi in tutta Italia monitorando i bengalesi e altri immigrati per verificare se il fenomeno dei falsi minorenni, scoperto nella comunità del Bangladesh a Napoli, si sia esteso anche in altre zone e, magari, anche in altre etnie, come potrebbero essere, ad esempio, i rom e i sinti.