Il primo sindaco eletto è di Fratelli d’Italia: Costanzo Della Porta ha vinto contro l’astensionismo

4 Ott 2021 14:06 - di Monica Pucci

La riconferma a sindaco l’ha avuta appena qualche minuto dopo mezzogiorno, quindi molto prima della chiusura delle urne. Costanzo Della Porta, 46 anni, avvocato e padre di due figlie, coordinatore provinciale per Campobasso di Fratelli d’Italia, è stato rieletto sindaco di San Giacomo degli Schiavoni, in provincia di Campobasso: superato il 40% del quorum, come impone la legge elettorale, quando in un Comune c’è un solo candidato a sindaco, ha avuto conferma del secondo mandato alle elezioni amministrative, il cui esito si conoscerà solo in serata.

“Eh sì – dice all’Adnkronos – l’avversario principale in queste elezioni è stato proprio il… quorum. Perché essendo unico candidato c’è chi poteva pensare che era superfluo andare alle urne: invece il paese ha mostrato un grande senso civico. Ora – afferma – aspettiamo anche il conteggio delle schede, per vedere se ho raggiunto il 50 per cento dei voti validi”. Circa 1.400 abitanti complessivi, alle urne alle 12 erano andati in 815. “Negli anni passati – prosegue Dell Porta -, assieme alla mia squadra, abbiamo sempre fatto il bene del paese e siamo stati disponibili e attenti”. Il programma per il futuro? “Completare la scuola – spiega – anche con una palestra e poi interventi per il dissesto idrogeologico e la viabilità”.

Costanzo Della Porta e la militanza in Fratelli d’Italia

Una lunga militanza nella destra sociale, oggi iscritto a Fratelli d’Italia e con incarichi regionali, ha vinto a mani basse, per inesistenza di avversari. “Sono la dimostrazione che a livello locale contano i programmi, le promesse mantenute, la visione territoriale e il rapporto con la popolazione” ha dichiarato al giornale “Primo numero“,

Una vittoria senza avversari è una vittoria minore? No, aveva risposto Della Porta nei giorni scorsi. “È la prima volta che succede a San Giacomo, dove in passato ci sono state anche tre liste avversarie. Non ho voluto mettere in campo alcuna lista civetta, mi sembra un inganno per i cittadini. Meglio essere sempre trasparenti. Per essere eletti deve andare a votare almeno il 40% degli aventi diritto (era il 50%, poi sceso per la nuova norma in epoca covid) altrimenti si rischia il commissariamento, l’arrivo di un funzionario che avrà come unico obiettivo far quadrare il bilancio. Non credo proprio che sia auspicabile, e sono convinto che i cittadini lo sappiano bene. E sì, per rispondere alla sua domanda: sfidiamo il quorum. In campo ci siamo solo noi. Potrebbe sembrare un segnale di scarsa democrazia, invece è il contrario. È un attestato di stima verso un’amministrazione che in 5 anni ha fatto esattamente quello che aveva promesso. La soddisfazione più straordinaria è riscontrare la fiducia della gente…”, aveva detto ancora a Primo Numero.

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