Conte “assediato” tra correnti e veleni, il nodo delle nuove nomine. Lui assicura: «C’è posto per tutti»

19 Ott 2021 19:02 - di Redazione

Passato il colpaccio delle amministrative per i grillini si apre una nuova stagione di scontri interni. Ora il pomo della discordia è rappresentato dall’elezione dei nuovo capigruppo parlamentari che dovrà mettere d’accordo tre correnti. Con i fedelissimi di Di Maio a fare l’ago della bilancia.

5Stelle nel caos in mezzo alle correnti

“Mettiamola così”, spiega all’adnkronos un parlamentare 5Stelle alla seconda legislatura. “Il nostro gruppo alla Camera è composto da 159 membri. I filo-contiani sono una cinquantina. Poi c’è un altro gruppone – altri 50 deputati – che sta nel mezzo. E poi ci sono altri 50 circa che soffrono questo schiacciamento sul Pd, i peones. Ma l’ago della bilancia sono i ‘dimaiani’. Sempre più trasversali: vedrete, risulteranno decisivi per l’elezione del prossimo capogruppo”.

A Montecitorio già si fanno i conti in vista dell’elezione del nuovo presidente del gruppo. Fondamentale per tenuta del gruppo grillino. È stato lo stesso Conte ad affrontare il tema con il direttivo pentastellato alla Camera qualche giorno fa. L’avvocato di Volturara Appula, raccontano, avrebbe chiesto di far coincidere l’elezione del capogruppo al Senato con quella del capogruppo alla Camera. Anticipando la scadenza del mandato di Davide Crippa, prevista a dicembre. Tra le ipotesi al vaglio anche il rinvio della partita dei capigruppo a dopo l’elezione del Presidente della Repubblica.

Le elezioni dei capigruppo parlamentari

Lo stato dei rapporti tra il capogruppo uscente e l’ex premier non è dei migliori. E non è un mistero che Conte abbia pensato a un suo fedelissimo. Si parla dell’ex guardasigilli Alfonso Bonafede (che però non avrebbe i numeri). Ma anche dell’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Che viene data in pole anche per la vicepresidenza del M5S. “Giuseppe vuole chiudere in fretta la partita dei capigruppo per procedere con le altre nomine di peso nel Movimento”, spiega un deputato.

Il nuovo corso e le guerre di posizione

Alla Camera, secondo lo statuto del gruppo M5S, è richiesta la maggioranza assoluta dei deputati grillini. E in questa partita i ‘non contiani’ potrebbero far pesare i loro voti. Magari affossando nel segreto dell’urna il candidato (o la candidata) del giurista pugliese. Per quanto riguarda il Senato, la strada per la rielezione del capogruppo uscente Ettore Licheri per ora appare in discesa. Ma le fibrillazioni non mancano nemmeno a Palazzo Madama. A ‘insidiare’ il bis del senatore sardo potrebbe essere Maria Domenica Castellone.

Incarichi, Conte assicura: c’è posto per tutti

Oltre alle presidenze dei gruppi ci sono molte caselle da riempire nel futuro Consiglio nazionale. “C’è posto per tutti”, va ripetendo Conte in queste ore a chi gli chiede delle prossime nomine. Oltre al Consiglio nazionale, l’organigramma pentastellato prevede una serie di Comitati. Posti che Conte potrebbe utilizzare per placare malumori e appetiti interni. Si va dal Comitato nazionale progetti al Comitato per la formazione e l’aggiornamento. Dal Comitato per i rapporti europei e internazionali a quello per i rapporti territoriali.

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