Buttafuoco: Rachele Mussolini non è certo un pericolo, il comunista furbo Gualtieri invece sì

8 Ott 2021 15:11 - di Redazione
Gualtieri Rachele Mussolini

Ma che scandalo è quello delle 8000 preferenze per Rachele Mussolini? Se lo chiede Pietrangelo Buttafuoco nella sua rubrica sul Quotidiano del Sud e risponde che non solo non c’è scandalo ma non c’è neanche pericolo per quei voti alla nipote del Duce. Del resto è già accaduto con la sorella Alessandra e le camicie nere non sono tornate.

Attenti al “comunismo furbo che sa stare a tavola”

Il pericolo del “comunismo furbo del comparaggio di potere” invece esiste eccome e già pregusta  in Campidoglio “una torta a doppio strato guarnita di Giubileo in arrivo e l’Expo da fare”.

Rachele è una nipote, Gualtieri è erede del sistema di potere che il comunismo ha creato

“Rachele – scrive Buttafuoco – può solo essere una nipote ma un Gualtieri cresciuto alla scuola di partito del Pci è un erede, e tutta quella furbizia della doppiezza ce l’ha nel suo corredo, altroché. Il comunismo da temere non è certo quello genuino di Marco Rizzo ma quello furbo che comanda, quello dei magistrati compiacenti, sempre loro, ed è quello dei giornalisti di regime – sempre loro – nonché quello degli affaristi sempre pronti a farsi gli affari loro. Nella cupola loro, col comunismo furbo che sa sempre dove stare. Per stare al meglio a tavola.

Anche Calenda lo hanno già inghiottito nella marcia verso il Municipio

Certo – conclude Buttafuoco – “non lo chiamano comunismo il loro comunismo, i comunisti. Dicono sia progressismo, perfino riformismo, magari liberal-socialismo e di certo è la cuccia calda della sinistra, la botola in cui – e lo sanno benissimo – prima o poi andranno a rinchiudersi tutti, ma proprio tutti, senza eccezione alcuna. Come Carlo Calenda, eroico portabandiera del libero mercato, il testimone della più intraprendente battaglia della modernità in una sfida in solitaria, adesso già inghiottito dai comunisti in marcia verso il municipio”.

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