Bufera su Maria Teresa Meli che su Raitre dice: “Non so se sia peggio essere laziale o fascista” (video)

21 Ott 2021 19:26 - di Luisa Perri
Meli, Agora, fascista laziale

Voleva essere una battuta da bar, quella pronunciata dalla giornalista del Corriere della Sera Maria Teresa Meli.  «Non so se sia peggio essere laziale o fascista». Una frase pronunciata stamattina ad Agorà, nel corso del talk show di Raitre condotto da Luisella Costamagna. Ma, come riporta il quotidiano Leggo, è stata invece una clamorosa gaffe.

Parlando del saluto fascista fatto dall’istruttore di Olimpia, l’aquila che vola intorno all’impianto prima delle partite della Lazio, al pubblico dello stadio Olimpico dopo la partita tra Lazio e Inter, Maria Teresa Meli ha detto: «Dal mio punto di vista non so se sia peggio essere laziale o fascista». Dopo un lungo momento di silenzio, arriva la risata, fuori luogo anche questa, della conduttrice del programma Luisella Costamagna.

La battutina della Meli fa infuriare il sito rosso filolaziale

La battutina della Meli ha scatenato anche l’ira del sito di sinistra Globalist, che vanta firme orgogliosamente laziali. Da qui un attacco durissimo alla Meli. Un gesto esecrabile compiuto pochi giorni dopo l’assalto fascista alla Cgil istigato da un noto tifoso della Roma (Castellino) e alla presenza di tifosi di altre squadre.

«Battutine? Simpatici sfottò? No. Offese – attacca Globalista – visto che il fascismo è stata una dittatura criminale e visto che il fascismo è reato. Voleva solo far ridere?  Non era necessario far peggio di Pio e Amedeo e peggio di Alessandra Mussolini che disse “Meglio fascista che frocio”. E alla fine chi è peggio? I fascisti? I laziali o Maria Teresa Meli?».

La battuta infelice della giornalista del Corsera ha relegato nel dimenticatoio una battuta decisamente più arguta e brillante, scritta su twitter dalla stessa Meli. «La moda della cosiddetta “emergenza fascismo” sta per tramontare. Prossima (im)probabile tendenza: ritorno del DDL Zan». Come a lasciare intendere che, da addetta ai lavori antifascista, lei per prima sa che queste campagne sono fasulle come le risate della Costamagna di stamattina alla battuta (infelice) della Meli.

 

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