Anarchici e centri sociali: la nuova strategia della galassia rossa negli scontri di Milano

18 Ott 2021 11:57 - di Redazione
Anarchici centri sociali

Un’inchiesta del Corriere della Sera fa il punto sugli scontri di Milano e sulla galassia degli anarchici e dei centri sociali che sabato a Milano hanno fatto degererare la piazza dei no green pass. la loro strategia è il “mimetismo”, leggiamo. Sono subdoli, vorrebbero essere confusi con il resto dei manifestanti, uomini e donne, lavoratpori che vogliono manifrestare il loro dissenso contro l”obbligo della carta verde che mette a rischio i loro posti di lavoro. Ebbene, anarchici ed esponenti della galassia dei centri sociali si presewntano senza dare nell’occhio: senza bandiere, senza slogan. “Niente striscioni d’area, nessuna bandiera rosso-nera, anche l’abbigliamento non tradisce la militanza. L’obiettivo è quello di confondersi con il resto dei manifestanti, apparire al più studenti impegnati politicamente, ma nessuna connotazione da «professionisti del casino”.

La galassia rossa nel corteo di Milano

“Fanno capo al Circolo Galipettes“.  “In questi mesi si sono visti più volte ai cortei No green pass, sempre nelle retrovie, con sporadici tentativi di prenderne la testa. Sabato però a dar loro manforte sono arrivati i militanti: sempre di area anarchica, del Foa Boccaccio di Monza, del Baraonda di Segrate, e del Varesotto. Proprio questi sono considerati dagli investigatori della Digos i più «caldi» sul fronte dell’ordine pubblico”, scrive Cesare Giuzzi nella sua analisi. La polizia investigativa è poi inidirizzata sugli  attivisti del Telos di Saronno e della neonata «Assemblea popolare di Busto Arsizio». Un movimento che viene descritto in ascesa. Hanno prodotto testi e manifesti che stanno  circolando nei  portali di riferimento dell’anarchismo duro e puro: come Roundrobin.info. Un analogo  movimento è nato di recente  sotto il nome «assemblea popolare» a Como.

Anarchici e centri sociali: la strategia del “mimetismo”

Erano presenti anarchici e persona legate ai centri sociali fin dall’inizio della manifestazione di sabato – si legge nel reportage -. Nel mezzo, a piccoli gruppetti di 7-8 persone. NOn hanno mai tentato di indirizzarsi verso la testa del corteo. Si sono mossi nelle fasi più calde “cercando, e spesso riuscendoci, di orientare il corteo”. Una quarantina di loro sono ora attenzionati dalla Digos e dal  pool antiterrorismo della procura guidato da Alberto Nobili. Ma sono almeno il doppio coloro che hanno che hanno seminato il caos contro polizia e carabinieri. Il bilancio della questura è di due arrestati, un romeno di 20 anni e un milanese di 58, con precedenti per reati comuni: sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale. Otto, invece, i denunciati per interruzione di servizio pubblico, violenza, istigazione a disobbedire alle leggi e per manifestazione non preavvisata.

La polizia aveva avvisato i manifestanti: “Allontanateli dal corteo”

Funzionari di Polizia hanno tentato di avvisare i manifestanti:  «Vi stanno manipolando, allontanateli dal corteo. State prestando il fianco a chi vuole far degenerare la protesta»: sono state  le parole di un funzionario di polizia ad alcuni organizzatori raccolte dal Corriere della Sera nella conaca milanese. Questo proprio poco prima della carica di via Borgogna vicino a Cgil e prefettura. La violenza che ne è seguita è legata “alla tendenza a farsi guidare da chi alza di più la voce in quel momento – spiega un investigatore -:  hanno progressivamente lasciato campo libero ai più violenti. Professionisti della violenza». Era presente un nome noto della galassia anarchica, come il più volte indagato Mattia Zanotti, considerato dagli inquirenti vicino anche all’area No tav e anarco-insurrezionalista. Gli inquirenti temono in innalzamento della tensione.

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