Torna l’incubo del lockdown in Cina: chiude la città di Harbin. Gli infettati sfiorano quota centomila

22 Set 2021 15:12 - di Mia Fenice
virus
La città nord-orientale cinese di Harbin, 10 milioni di abitanti, è stata posta in regime di semi-lockdown, in seguito alla segnalazione dei primi casi di COVID-19 dallo scorso mese di febraio. Tre dei 16 nuovi casi locali segnalati in Cina martedì erano ad Harbin, capoluogo della provincia dello Heilongjiang, ha riferito oggi la Commissione sanitaria nazionale. Gli ultimi casi trasmessi localmente, segnalati in città, erano stati il ​​4 febbraio. L’amministrazione cittadina ha promesso di completare un primo ciclo di test su tutta la città entro giovedì e ha invitato i residenti ad astenersi dall’uscire dalle loro abitazioni a meno di stretta necessità.

Nuove prove sull’inizio della pandemia in Cina

“L’origine del virus”, il libro-inchiesta

L’opera – da domani in tutte le librerie italiane e dal 30 settembre in quelle britanniche – si fonda «su una ricerca e una ricostruzione tanto accurate quanto inquietanti», sottolinea una nota della casa editrice. Rivelando «per la prima volta al pubblico che i letali segreti biologici del coronavirus» Sars-CoV-2 «erano già noti alle autorità cinesi e ai virologi di Wuhan fin dai primissimi casi del limitato contagio al Wuhan Institute of Virology. Se queste verità fossero state rivelate subito, sarebbero state prese misure ben più drastiche e con largo anticipo e si sarebbero salvate innumerevoli vite umane», è la teoria degli autori.

L’inchiesta è durata oltre un anno

Barnard, che in carriera ha collaborato per inchieste con la Rai e come opinionista con La7, e ha firmato altri libri, ha coordinato Quay e Dalgleish «lungo un’inchiesta durata oltre un anno – prosegue la nota – che illustra anche gli esperimenti di virologia più estremi che non solo hanno dato origine alla peggior pandemia dall’influenza Spagnola, ma che minacciano il ripetersi di una catastrofe analoga in un futuro non distante. Infine gli autori includono» quelle che ritengono «le prove delle coperture messe in atto da alcuni scienziati americani e inglesi per stroncare una libera indagine sulle origini di Covid-19 per evidenti conflitti d’interesse».

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