Russia, strage all’Università di Perm: studente apre il fuoco, 8 morti, 24 feriti (video)

20 Set 2021 13:14 - di Paolo Lami

È di 8 morti e 24 feriti – 19 dei quali hanno riportato ferite da arma da fuoco-  il bilancio di un attacco armato in Russia portato da uno studente diciottenne di giurisprudenza – poi, secondo alcune fonti, ucciso dalle forze di sicurezza subito intervenute – all’Universita di Perm, nella Siberia occidentale.

L’assalto è iniziato intorno alle 11 del mattino quando il killer, identificato poi come Timur Bekmansurov, 18 anni, studente al primo anno di giurisprudenza è penetrato in uno degli edifici del campus di Perm, l’Università siberiana che ospita, fra l’altro, anche diversi stranieri nel quadro degli scambi culturali con altri Paesi, ed ha iniziato a fare fuoco con un fucile.

Le immagini che in queste ore girano sui Social mostrano centinaia di studenti dell’Universita di Perm gettarsi, atterriti, dalle finestre degli edifici del campus per cercare scampo mentre lo studente, vestito di nero e armato si aggira fra i vialetti dell’Universita cercando le sue vittime e, in lontananza, sui prati, si vedono i corpi inermi di alcuni ragazzi appena uccisi.

Le forze di sicurezza sono arrivate sul posto immediatamente perlustrando l’Università di Perm alla ricerca del killer che sarebbe poi stato ucciso e identificato – rende noto il canale Telegram Bazn considerato vicino alle agenzie di sicurezza – come Timur Bekmansurov 18 anni, iscritto al primo anno di giurisprudenza.

Inizialmente l’Università di Perm aveva fatto sapere che il killer era stato arrestato. Ma, successivamente, alcune fonti hanno detto che è stato, invece, neutralizzato e ucciso. Anche se il sito di Moscow Times sostiene che la Commissione investigativa russa, organo che indaga sui crimini più gravi, ha dichiarato che la polizia ha ferito il sospetto dopo che aveva resistito all’arresto e che l’uomo si trova ora ricoverato in ospedale. Dunque notizie alle  momento contrastanti.

Si è poi scoperto che Bekmansurov, secondo il sito di notizie di Perm, 59.ru, avrebbe lasciato un post su Facebook prima di entrare in azione in cui anticipava l’attacco all’Università di Perm fornendone anche, così, le motivazioni per l’odio accumulato.

«Non è stato un attentato terroristico – ha scritto Bekmansurov nel post con il quale anticipava l’attacco che stava per portare. – Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo».

Bekmamsurov parla di se come di una persona «sopraffatta dall’odio».

Il governatore della regione di Perm, Dmitry Makhonin, nel confermare che “uno degli assalitori” del campus dell’Università è stato neutralizzato ha detto che è in corso la ricerca di possibili complici.

“Stiamo verificando l’informazione di possibili complici. Gli studenti potrebbero aver fatto confusione a causa della paura, gli spari si sono fermati”, ha affermato in una intervista all’agenzia Tass.

Nel frattempo è stato aperto un centro di crisi sul sito della sparatoria, ha reso noto l’Università di Perm.

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