Lega, Zaia asfalta l’eurodeputata no-vax: «Donato chi? Senza la Lega non sarebbe mai stata eletta»

21 Set 2021 15:17 - di Michele Pezza
Zaia

La sconfitta patita da Matteo Salvini sull’estensione del Green pass rischia ora di centrifugare la Lega. In tanti questi giorni hanno almanaccato sul fossato politico che dividerebbe l’ala governista, guidata da Giancarlo Giorgetti assieme a Luca Zaia, e quella movimentista, capitanata dallo stesso Salvini. Una spaccatura cui non è estranea anche una differente visione rispetto alla prospettiva del Carroccio. Il ministro dello Sviluppo economico, spalleggiato in questo ancor più convintamene dal partito dei governatori, non ha infatti mai veramente gradito la nazionalizzazione della Lega, obiettivo invece vitale per le ambizioni di leadership di Salvini. Fin quanto questi ha viaggiato in favore di vento, nessuno ha fiatato.

Così Zaia sull’addio dell’europarlamentare al Carroccio

Ora che la navigazione non appare più tanto spedita, riemergono le tensioni. Responsabilità anche dello stesso Salvini, costretto negli ultimi tempi a più di un’oscillazione e a qualche marcia indietro di troppo. Senza trascurare lo stillicidio di dirigenti ed eletti verso altri partiti. L’ultima in ordine di tempo è l’europarlamentare no-vax Francesca Donato, uscita sbattendo la porta proprio contro Giorgetti, Zaia e Fedriga, additati come «i veri leader» del Carroccio. Anche il suo addio ha finito per registrare reazioni non proprio univoche, persino fin dentro l’ala dei governisti.

«Normale avere opinioni diverse in un grande partito»

E se Fedriga ha salutato quasi con favore la defezione della Donatoda noi non c’è posto per i no-vax»), Zaia ha cercato subito di limitare i danni. «La Lega – ha risposto nel corso di una conferenza stampa – è oggi un grande partito. E un grande partito è uno spaccato della società e non trovo quindi scandaloso che ci sia chi ha un’opinione diversa dalla mia. Non facciamo più le riunioni in una cabina telefonica, questo è un grande partito. Certo, che poi una sintesi va fatta». Più che caustica la sua risposta sulla europarlamentare “scesa” dal Carroccio. «Non so chi sia – ha premesso -. Ma mi domando se sarebbe diventata parlamentare se non si fosse candidata con la Lega».

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