L’11 settembre alle radici del complottismo: «La prima fabbrica di fake news fu sulle Torri Gemelle»
Ci sono anche il complottismo online e il proliferare di fake news fra le eredità dell’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle. Alla vigilia del ventesimo anniversario, mentre imperversa una pandemia in cui bufale e illazioni circolano quanto il virus, è stato il Washington Post a identificare in quell’evento che cambiò la storia anche la prima fabbrica di disinformazione su larga scala. Fu allora infatti, nella caotica informazione seguita a quell’evento, che quelli che all’epoca ancora si chiamavano internauti iniziarono a rivolgersi alla rete in maniera massiva «per condividere sentimenti» e «ottenere informazioni». «E molti commentatori – scrive il Washington Post – lo ricordano come un momento chiave per la nascita dei blog».
L’11 settembre alle radici del complottismo
In quel mondo che non conosceva Facebook e Whatsapp e nel quale le linee fisse erano ancora molte di più dei cellulari, pur con connessioni lente, la gente iniziò a condividere su blog, email e piattaforme come LiveJournal, i propri sentimenti di smarrimento, ma insieme iniziarono a circolare anche le prime teorie complottiste con la “verità” sugli attentati, che rivelavano «un sorprendente livello di sfiducia nel governo e l’establishment dei media».
Le grandi compagnie compreso il potere dei dati
Quello, afferma il Washington Post, fu anche il momento in cui le grandi compagnie di comunicazione iniziarono a capire l’importanza della raccolta dei dati. La richiesta d’informazioni che arrivava dal governo americano dopo gli attentati, ha permesso alle compagnie di usare i dati per costruire algoritmi redditizi, ricostruisce il quotidiano americano, ricordando la successiva concentrazione di potere di alcune grandi compagnie come Facebook e Yahoo.
La fabbrica delle fake news al tempo del Covid
Ma oggi, con l’imperversare della pandemia, è soprattutto l’eredità del complottismo e delle fake news a far riflettere, portando il Washington Post a chiedersi quanto abbiano contribuito ad aumentare i morti di Covid negli Stati Uniti, che in alcuni giorni hanno superato le vittime dell’11 settembre. Lo stesso Post, del resto, in un recente articolo ha sottolineato come la stragrande maggioranza dei contenuti contro i vaccini sia generata soltanto da 111 delle miliardi di pagine Facebook esistenti.