Da Salvini “campagna scaccia-crisi” in Forza Italia: «Per uno che va, dieci ne entrano…»

22 Set 2021 15:42 - di Michele Pezza
Salvini

La misura è colma. Matteo Salvini lo avrà probabilmente pensato leggendo gli articoli dedicati dai giornali al marasma in atto nella Lega dopo il polemico addio al Carroccio dell’europarlamentare no-vax Francesca Donato. Passi pure per le analisi crude e per gli editoriali al vetriolo, ma le Sardine proprio no. Eh sì, nel coro che ha intonato il de profundis al Capitano c’era pure quel Mattia Santori che dopo aver teorizzato nuovi mondi a sinistra, è andato a cercar ricovero nelle liste Pd in quel di Bologna. Un vero amante del rischio, verrebbe da dire. A dargli retta, ad accogliere Salvini in quella città ci sarebbero «solo poche decine di persone». Scontata la sintesi: «Per uno che va, dieci ne entrano».

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Vero falso, importa poco. Nel frattempo la Sardina ha già emesso il verdetto definitivo: «Con questa tornata elettorale si consumerà il capitolo finale del suicidio politico di un leader che fino a due anni fa portava a spasso la politica, i media e i frustrati del web». Troppo, persino per un bue. Figuriamoci per Salvini. Che infatti ha reagito al de profundis partecipando alla conferenza stampa convocata a Milano per salutare i nuovi ingressi provenienti da Forza Italia. Nomi importanti, come quello di Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale. Con lui altri due eletti al Pirellone sotto le insegne berlusconiane. Ma non saranno gli unici. È lo stesso Salvini a dare l’annuncio dell’arrivo di «alcune centinaia di amministratori locali» che, ha sottolineato «per me valgono più di deputati, senatori e ambasciatori».

Salvini: «Presto anche centinaia di amministratori»

Ciò nonostante, c’è posto per tutti anche per i parlamentari. Alcuni, «di diverse parti e non solo di centrodestra» arriveranno. La Lega, insomma, gode di ottima salute. E così il suo leader Salvini. Tanto da aprire all’idea di far riavviare i «congressi che non si potevano fare per l’emergenza sanitaria». In ballo c’è il rinnovo di ben 1500 tra segreterie cittadine e di sezione. Sempre che, ovviamente, «il Covid a fine ottobre sarà ricacciato nella caverna o dal laboratorio da cui è venuto». L’ultimo passaggio è tutto per gli alleati. «Nella primavera scorsa – ricorda Salvini – ho proposto la federazione del centrodestra. È chiaro che qualcuno non la voglia. Le cose controvoglia non le impongo a nessuno. Mi spiace, ma ne prendiamo atto».

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