Briatore durissimo sul reddito di cittadinanza e sul governo: «Troppe cavolate», «follia»

2 Set 2021 9:17 - di Emanuele Valci
briatore

In Italia c’è «il problema del reddito di cittadinanza. Non c’è alcun giovane che ha voglia di lavorare durante la stagione estiva. E non è vero che si offrono contratti bassi. Quindi il governo doveva sospendere il reddito da maggio a ottobre». Lo afferma Flavio Briatore all’Adnkronos. «Bisognava dare la possibilità ai giovani di fare la stagione e poi riprendeva a ottobre. Lo Stato risparmiava e magari c’è qualcuno che trovava lavoro per tutto l’anno. A fine aprile mancava lavoro in tutti i centri commerciali. I ristoranti erano disperati perché non trovavano personale. Il reddito di cittadinanza andava sospeso per la stagione».

Briatore e il reddito di cittadinanza

«Una cavolata». Così Briatore bolla le sull’offerta economica bassa che spingerebbe i giovani a preferire il reddito di cittadinanza. « Un ragazzo che lavora al Twiga ha uno stipendio minimo di 1.800 o 1.900 euro al mese. In Italia una stagione dura 4 mesi. Ripeto, dovevano abolirlo, lasciare che i ragazzi lavorassero con salari ovviamente corretti. E poi riprenderlo. Così si risparmiavano 5 mesi di reddito. Invece, mantenendolo durante la stagione, i giovani ci chiedono di lavorare in nero. Una cosa, questa, che non possiamo permetterci di fare».

L’elemosina prima di Conte e poi di Draghi

«Dare 25mila euro a una discoteca» come previsto dal fondo avviato dal Mise, «non serve a niente. Non ci paghi nemmeno l’affitto. Io non so in Italia che locali ci siano. Però con 25mila euro non ci paghi nemmeno lo stipendio del guardiano. Prima Conte e ora Draghi hanno sempre promesso e dato l’elemosina», incalza Briatore. «Non si è capito perché le discoteche siano state tenute chiuse. Si potevano aprire col green pass o con il tampone.  Intanto hanno dato la possibilità alla gente di assembrarsi in spiaggia, in party privati». Ci sono state «ville che si trasformavano in discoteche senza nessun controllo. Questa è una follia».

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