Nessun colpo di pistola sul corpo di Francesco Pantaleo. Gli indizi nelle chat di un gioco online

4 Ago 2021 20:35 - di Giovanni Pasero
Francesco Pantaleo

Nessun colpo di pistola o di altra arma da fuoco è stato rinvenuto sul cadavere di Francesco Pantaleo, lo studente universitario di ingegneria informatica di 23 anni, originario di Marsala (Trapani), ritrovato carbonizzato nelle campagne di San Giuliano Terme (Pisa) il 25 luglio.

È quanto emerso dalla Tac eseguita durante l’autopsia all’istituto di medicina legale dell’ospedale pisano di Santa Chiara. L’indagine radiodiagnostica con la tomografia computerizzata ha escluso la presenza di metalli nel corpo “gravemente deteriorato” dalla combustione: “non ci sono proiettili trattenuti nel corpo”, hanno spiegato fonti investigative all’Adnkronos.

Come è morto Francesco Pantaleo? Tutte le piste restano aperte

Anche se la Procura diretta dal procuratore capo Alessandro Crini ha ipotizzato al momento il reato di istigazione al suicidio, restano aperte tutte le piste, compresa quella dell’omicidio. Gli stessi medici legali, Marco Di Paolo e Damiano Marra, incaricati dell’autopsia, che dopo tre giorni dovrebbe terminare domani, “non escludono nessuna ipotesi; solo dopo tutte le risultanze incrociate avremo un quadro sufficiente per formulare un’ipotesi plausibile”. Con la ricognizione cadavere approfondita si cercano eventuali presenze di ferite determinate da armi da taglio o coltelli, per ora tuttavia non accertate.

Quel gioco on line sparito dal pc di Francesco

Gli inquirenti indagano anche sui dispositivi dello studente siciliano. Francesco Pantaleo giocava spesso a un videogioco di combattimento online, uno di quelli in diretta con la possibilità di interagire via chat con gli avversari. Anche questo è stato rimosso dal computer del giovane. Proprio le chat potrebbero costituire un indizio.

Nel corso dell’autopsia sono stati prelevati i tessuti per gli esami di laboratorio, dalle analisi chimiche a quelle tossicologiche alle indagini istologiche. Per avere i risultati di questo complesso insieme di esami sono previsti tempi lunghi, almeno oltre un mese.

Il team di esperti nominati dalla Procura (in totale sei) ha iniziato anche le operazioni sul pc, sul tablet e sull’iphone del 23enne iscritto all’Università di Pisa. L’ingegere Michele Vitiello di Brescia, uno dei periti informatici al lavoro sul disastro della funivia del Mottarone, è stato nominato come consulente tecnico al fine di recuperare le informazioni che dal pc portatile sono state cancellate.

Gli investigatori dell’Arma dei carabinieri, con la direzione del reparto operativo del comando provinciale, stanno nel frattempo esaminando i filmati di una trentina di videocamere di telesorveglianza disposte lungo il percorso di circa 6 km che Pantaleo avrebbe fatto a piedi tra il suo appartamento preso in affitto a Pisa e il campo di San Giuliano Terme in cui è stato ritrovato il corpo carbonizzato. L’ora della morte è collocata dagli inquirenti tra la sera del sabato 24 luglio e la mattina del giorno successivo.

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