L’Ordine dei medici: «Il 90% delle persone ricoverate in rianimazione non sono vaccinate»

7 Ago 2021 13:04 - di Redazione
vaccino

Le cifre sono lì a dimostrarlo. E sono inequivocabili. Il vaccino è importantissimo per evitare guai peggiori. «I dati disponibili indicano che le persone che vanno in rianimazione per l’80-90 per cento dei casi sono non vaccinate. E questa è una dimostrazione di quanto importante sia il vaccino. Invito gli italiani che non vogliono vaccinarsi a fare una forte riflessione e a comprendere come queste malattie infettive richiedono a tutti noi un impegno importante. E cioè, essere disponibili a vaccinarsi». Lo dice all’Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo).

Vaccino, un problema che riguarda tutto il mondo

Poi una puntualizzazione. Non si tratta di un impegno solo come italiani, sottolinea Filippo Anelli. «Il problema, in questo caso, riguarda tutto il mondo. La determinazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità perché anche nei Paesi del Terzo mondo si avvii la vaccinazione è un obiettivo fondamentale». In questo modo infatti, continua, «si riduce la diffusione della pandemia. E si riduce anche la possibilità di sviluppo di varianti non responsivi ai vaccini attuali».

Il nodo della terza dose

«La diffusione del vaccino a livello globale deve essere prioritaria anche rispetto alla terza dose che potrebbe essere fatta in Italia. Questo, in considerazione della scarsità di vaccini prodotti. Il ministro della Salute Speranza», ha continuato Anelli, «ha già detto che noi siamo pronti per la terza dose, soprattutto per i fragili».

Vaccino, il pericolo è ritornare indietro

«Ricordo però», aggiunge, «che se si dovesse sviluppare una variante differente che crea problemi di resistenza al vaccino, rischieremmo di tornare indietro. Proviamo quindi ad essere solidali, a pensare anche agli altri Paesi. Come dice Papa Francesco, “siamo tutti sulla stessa barca”. È un’immagine che aiuta a comprendere meglio di qualunque altra il fenomeno della pandemia a livello mondiale», ha concluso Anelli.

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