Il Tar del Lazio: illegittima la mascherina in classe per gli under 12. «Chiederemo i danni a Conte»

10 Ago 2021 8:13 - di Mia Fenice
mascherina

No all’obbligo di mascherina per gli studenti con meno di 12 anni a scuola. Lo ha stabilito il Tar del Lazio, definendo “illegittimo”, ma solo a fini risarcitori il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) del 14 gennaio 2021. Il ricorso era stato presentato dai genitori di una bambina di 9 anni dell’Alto Adige che frequentava la scuola primaria. La coppia, assistita dagli avvocati Linda Corrias e Francesco Scifo, si è opposta all’imposizione dell’obbligo, imposto dal governo Conte, che prevedeva, per i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, di indossare la mascherina per tutto il tempo delle lezioni in aula. I ricorrenti, si legge nel ricorso, «lamentano che l’imposizione dell’obbligo di indossare la mascherina, per tutto il tempo delle lezioni “in presenza”, sia immotivata e sia viziata da difetto di istruttoria in quanto adottata in contrasto con le indicazioni fornite dal Comitato tecnico Scientifico e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, senza fornire alcun supporto a sostegno di tale determinazione».

I genitori, inoltre, definendo la scelta del governo “sproporzionata e irragionevole”, «lamentano che non sia stata adottata alcuna misura al fine di garantire che un minore, pur privo di patologie conclamate, possa essere esonerato dall’uso della mascherina in classe ove risenta di cali di ossigenazione o di altri disturbi o difficoltà».

Mascherina in classe, parla l’avvocato Scifo

«È una sentenza storica quella del Tar, perché stabilisce che non è stata fatta alcuna valutazione di impatto preventivo. È stata una decisione illegittima. Fatta senza valutare i pro e i contro della scelta», dice all’Adnkronos l’avvocato Francesco Scifo. «La sentenza è importantissima – ha ribadito l’avvocato Scifo – perché permette il risarcimento dei danni per un obbligo che è abusivo. Quello di portare le mascherine al chiuso senza che sia stata fatta prima alcuna prescrizione o valutazione medica. Agiremo contro Conte e i suoi ministri ai sensi dell’articolo 28 della Costituzione per responsabilità personale, con volontà di dolo. Faremo un’azione collettiva per tutti gli italiani chiedendo loro i danni. Agiremo anche contro Draghi perché ha inserito la misura nel decreto legge 52/2021 e nei successivi. Ci dicano quali sono le disposizioni scientifiche che avallano la misura. La verità è che i governi se ne sono infischiati, non hanno fatto alcuna valutazione scientifica. La scelta risponde solo a criteri politici: c’è stato un eccesso di potere».

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