Il Lazio Pride diventa priorità nell’«era Zan»: a Rieti sfila l’orgoglio gay, trans e bisex
L’Italia non si fa mancare niente. In tempi di legge Zan e tripudio transgender non poteva mancare il Lazio Pride. Quest’anno sarà Rieti a ospitare l’orgoglio omosessuale, bisex e trans. Che sfilerà nel capoluogo sabino il prossimo 11 settembre.
Gay Pride a Rieti l’11 settembre
Per l’occasione è andato in scena un autentico derby tra le città laziali. Per Rieti – si legge in una nota trionfante – “sarà una storica prima volta. E la pressione del territorio fu decisiva nello scegliere il capoluogo. Candidato contro i Castelli Romani e Ceccano”. Che, addirittura, ritirò la candidatura dopo le tante pressioni da parte della popolazione per svolgere il Gay Pride laziale a Rieti nel 2020. Poi slittato per la pandemia. La scelta di Rieti arrivò al termine di votazioni “ufficiali” sui social, Facebook, Instagram, Twitter. Che avevano visto il capoluogo sabino surclassare Velletri, dopo il ritiro di Ceccano, con 4056 voti contro i 2437.
L’orgoglio Lgbt ai tempi di Zan
Ricchi premi e cottillons assicurati. Il Pride di Rieti sarà una manifestazione rivolta a tutta la provincia e alla Sabina. “Dove – recita ancora la nota – Rieti farà da cardine per intercettare l’orgoglio delle persone Lgbt+ (Lesbiche, Gay, Bisex e Trans) dei territori circostanti. E si inserisce nell’Onda Pride insieme ad altri più di venti Pride in Italia”.
I promotori: ci scatenano l’odio dei social
L’annuncio della conferma del Lazio Pride per il 2021, si legge in un comunicato stampa del comitato promotore, “ha inoltre scatenato l’odio sui social. Come testimoniato a seguito dei tanti commenti che hanno seguito la notizia del Pride. Mostrando ancor di più come sia necessario un Pride a Rieti. Per questo è importantissimo diffondere la raccolta fondi per la manifestazione”.