Green pass, la circolare del Viminale: ecco come devono avvenire i controlli nei bar e nei ristoranti

11 Ago 2021 8:09 - di Edoardo Valci
circolare del viminale

Il controllo del green pass è obbligatorio da parte dei gestori di attività come ristoranti e bar. La verifica del documento d’identità è necessaria se c’è incongruenza con i dati del green pass. È quanto chiarisce una circolare del Viminale in merito ai controlli sull’uso del certificato verde.

La circolare del Viminale: la verifica dell’identità

La verifica dell’identità della persona in possesso di green pass, si legge nel documento, ha natura discrezionale. Ed è rivolta a garantire il legittimo possesso della certificazione.  «Tale verifica si renderà comunque necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme». Ad esempio, quando appare manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione.

La riservatezza della persona

La verifica, spiega ancora la circolare del Viminale, «dovrà in ogni caso essere svolta con modalità che tutelino anche la riservatezza della persona nei confronti di terzi». Il Viminale precisa poi che «l’avventore è tenuto all’esibizione del documento di identità, ancorché il verificatore richiedente non rientri nella categoria dei pubblici ufficiali».

L’utilizzo della certificazione verde

Poi si passa al possesso delle certificazioni verdi e al loro utilizzo. «Occorre precisare che le vigenti disposizioni individuano due diverse successive fasi. La prima consiste nella verifica del possesso della certificazione verde da parte dei soggetti che intendono accedere alle attività per le quali essa prescritta. Tale prima verifica ricorre in ogni caso. E proprio in ragione di ciò è configurata come «un vero e proprio obbligo a carico dei soggetti ad essa deputati». A precisarlo ancora è la circolare del Viminale firmata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi.

Circolare del Viminale, la seconda fase

«La seconda fase», viene spiegato nel testo, «consiste nella dimostrazione» da parte del soggetto intestatario del green pass «della propria identità personale». Questo, «mediante l’esibizione di un documento d’identità». Si tratta – precisa la circolare del Viminale – «di un’ulteriore verifica». Lo scopo è quello di contrastare i casi di abuso o di elusione delle disposizioni. Diversamente dalla prima, questa verifica ‘«non ricorre indefettibilmente». E lo dimostra la locuzione “a richiesta dei verificatori”.

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