Covid, Sileri: «Siamo già alla quarta ondata della pandemia, problemi seri per i non vaccinati»

11 Ago 2021 12:46 - di Giorgio Sigona
sileri

«La quarta ondata della pandemia ci sarà. E, in effetti, i casi che sono saliti negli ultimi 20 giorni rappresentano già un inizio di quarta ondata». Lo ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. Ha preso parte a Radio anch’io, su Rai Radio1.

Sileri: «Oggi chi sta male è il non vaccinato»

«Però, come ci dicono i medici, negli ospedali si vede che in questa fase chi sta male in forma seria». E sono «principalmente i non vaccinati», costretti  a ricorrere alle cure ospedaliere. «Questa ondata», ha affermato Sileri, «sarà caratterizzata da un ulteriore incremento di casi positivi- Ma anche da una stabilizzazione dei ricoveri e dei decessi. Che sarà più probabile vedere laddove è maggiore la percentuale di popolazione non vaccinata».

Il nodo della popolazione giovane

Sileri ha infine sottolineato che «ci stiamo molto impegnando a vaccinare la popolazione giovane, con tante iniziative. Ma la cosa più importante e che più mi preoccupa è andare a cercare gli over 50 non immunizzati». Questo, «perché saranno loro, non vaccinati a maggior rischio, ad essere inclusi nel computo dei malati gravi di questa quarta ondata».

35 milioni hanno completato il ciclo

In Italia  circa 40 milioni di persone che hanno fatto già la prima dose di vaccino. 35 milioni hanno completato il ciclo vaccinale. Poi vi è una quota di persone che non può essere vaccinata, sotto i 12 anni. Sul Green pass «la stragrande maggioranza degli italiani segue le regole. È una piccola percentuale che non lo fa. È l’eccezione chi scarica il certificato falso». Al ristorante «le persone arrivano, mostrano il Green pass». E quasi sempre «hanno già il documento aperto. Perché dobbiamo pensare che si tenti di sfuggire alle regole  esibendo Green pass falsi?».

Sileri e la terza dose

Una terza dose di vaccino anti Covid? «Immagino», ha risposto Sileri, «che si dovrà fare. Difficile poter dire però quando. Anche se è verosimile che si possa fare almeno dopo un anno dalla vaccinazione completata».

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