Afghanistan allo sbando: «I Talebani hanno il controllo di vaste aree dell’aeroporto di Kabul»
I Talebani hanno preso il controllo delle aree dell’aeroporto di Kabul lasciate dalle forze straniere che hanno completato l’evacuazione dall’Afghanistan. A renderlo noto, l’agenzia afghana Pajhwok rilanciata da quella russa Tass. La notizia era già rimbalzata ieri, prontamente smentita dagli Usa. In ogni caso, il controllo non riguarderebbe l’area occupata dai velivoli Usa che, salvo intese dell’ultima ora, resterà presidiata dai Marines fino al 31 agosto, data in cui si alzerà l’ultimo aereo americano. L’arrivo dei Talebani nell’aeroporto della capitale dell’Afghanistan non è l’unica novità di rilievo. L’altra, di natura politica, riguarda l’incontro a Kabul tra l’ex presidente Hamid Karzai e Abdullah Abdullah, presidente dell’Alto consiglio per la Riconciliazione nazionale, con alcuni membri dell’Ufficio politico dei talebani.
Ieri gli Usa avevano smentita la notizia
A questo incontro è seguito il colloquio tra gli stessi Karzai e Abdullah e Abdul Rahman Mansour, attuale governatore talebano della capitale. L’obiettivo è di riportare l’Afghanistan, Kabul in particolare, alla «normalità». La terza novità è invece diplomatica e riguarda l’Europa. Il premier britannico, Boris Johnson, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno infatti discusso della crisi afghana in un colloquio telefonico. A darne notizia, il portavoce di Downing Street, citato dalla Bbc. I due leader «hanno deciso di lavorare, insieme al resto del G7, per mettere in atto la tabella di marcia per trattare con qualsiasi nuovo governo afghano». Al centro del colloquio, la road map che dovrebbe portare l’Europa ad approcciare i Talebani.
I talebani al centro del colloquio Johnson-Merkel
Sul punto Johnson ha sottolineato che «qualsiasi riconoscimento e impegno» con i nuovi governanti afghani debba essere subordinato a precise garanzie. A partire dalla possibilità di consentire «un passaggio sicuro a coloro che vogliono lasciare il Paese». La seconda condizione è il «rispetto dei diritti umani». Almeno a parole, non dovrebbe trattarsi di condizioni particolarmente gravose. Secondo Sher Mohammad Stanikza, che conduce i negoziati con gli Usa per conto dei Talebani, pare che il nuovo governo abbia in conto l’apertura dei confini nazionali per coloro che vogliono partire anche dopo il ritiro Usa. «Con i documenti legale e corretti – ha dichiarato in un’intervista tv – queste persone potranno entrare e uscire dal Paese».