Afghanistan, 18 città nelle mani dei talebani, Gasparri: “L’Italia batta un colpo prima che sia tardi”

13 Ago 2021 19:37 - di Angelica Orlandi
Afghanistan

Con l’avanzata dei talebani in Afghanistan si sta consumando una tragedia. Il ritiro delle truppe della missione internazionale rappresenta una resa vergognosa e senza precedenti; di cui gli americani sono i primi responsabili. L’Afghanistan tornerà ad essere base per terroristi e fondamentalisti islamici. Di questo dovremmo discutere subito in Parlamento, non di quisquilie. Dobbiamo riproporre immediatamente una missione in Afghanistan, per impedire una vittoria dei talebani; che comporta violenze, uccisioni e stupri. Basta ipocrisia, basta sciocchezze!”.

Afghanistan, Gasparri: “L’Italia faccia sentire la sua voce”

Un post accorato di Maurizio Gasparri sulla situazione in Afghanistan che si sta facendo disperata ogni ora che passa.“Ben venga il coinvolgimento del Parlamento sulla drammatica situazione dell’Afghanistan- plaude il senatore azzurro– . L’avevo chiesto nei giorni scorsi e prendo atto che si stanno avviando le procedure. Per una tempestiva valutazione da parte delle Commissioni competenti della Camera e del Senato. L’Italia da sola non può risolvere questo problema. Ma ha il dovere di far sentire con autorevolezza la sua voce a livello internazionale. La ignominiosa fuga dall’Afghanistan decisa dalla comunità internazionale e dagli Stati Uniti in particolare, sta facendo precipitare il Paese nelle mani dei talebani“. Lo scrive in una nota il senatore di Forza Italia,  componente della commissione Difesa di palazzo Madama.

Afghanistan, Gasparri:  “Si rianima il fondamentalismo islamico

La situazione è drammatica. Gasparri esprime grande preoccupazione per gli alti livelli di violenza causati dall’offensiva dei talebani: compreso gli attacchi dei civili, gli omicidi mirati e le notizie di altri gravi abusi dei diritti umani.  “Esecuzioni sommarie, violenza contro le donne, ritorno del fondamentalismo islamico: sono l’amara conclusione di una vicenda che ha visto sacrificare le vite di tanti soldati e le risorse economiche di tanti governi. Non può finire così. Dal Parlamento italiano -aggiunge- deve venire un invito alla comunità internazionale per riconsiderare con rapidità la situazione; prima di assistere a una tragedia umanitaria e poi in prospettiva ad una tragedia politica:con il rianimarsi del fondamentalismo islamico, con gli esiti terroristici che il mondo ha già patito troppo a lungo”.

18 città cadute una dopo l’altra in mano ai talebani

Intanto prosegue senza sosta l’avanzata dei Talebani in Afghanistan. Secondo l’agenzia Dpa e la tv satellitare al-Jazeera sarebbero 18 su 34 i capoluoghi di provincia in mano al movimento fondato dal mullah Omar, tutte città cadute nel giro di pochi giorni. La Bbc parla invece di almeno un terzo dei capoluoghi del Paese controllati dagli insorti, mentre a Kabul continuano ad arrivare migliaia di sfollati e crescono i timori per la capitale. La Cnn riporta di 17 capoluoghi passati da venerdì scorso sotto il controllo dei Talebani. Nelle ultime ore, come riportato dalla Dpa, gli insorti hanno espugnato le principali città delle province di Logar (Pul-i-alam si trova ad appena 80 km da Kabul), Uruzgan (Tirinkot), Zabul (Qalat) e Ghor (Firozkoh o Chaghcharan). In queste ultime tre regioni, secondo funzionari locali citati dall’agenzia, gli insorti hanno preso il controllo del centro delle città e degli edifici governativi incontrando una minima resistenza.

La capitolazione di Herat

Tra le grandi città finite in mano ai Talebani ci sono quelle di Herat: dove per anni sono stati dispiegati i soldati italiani.  Kandahar, culla del movimento fondato dal mullah Omar; e Lashkar Gah, capoluogo della turbolenta provincia meridionale di Helmand. Da nord verso sud, sulla mappa dell’avanzata degli insorti pubblicata da Axios sulla base di dati di al-Jazeera (dove non viene però segnata Pul-i-alam), ci sono anche Faizabad (capoluogo della provincia di Badakhshan), Kunduz (nell’omonima provincia), Taloqan (Takhar), Sheberghan (Jowzjan), Sar-e-Pul (omonima provincia), Aybak (Samangan), Pul-i-Khumri (Baghlan), Ghazni (omonima provincia), Farah (omonima provincia), Qala-e Naw (Badghis) e Zaranj (Nimruz).

 

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