Accusa farsa degli Emirati contro l’imprenditore italiano in carcere: “Costantino finanzia i terroristi”
Andrea Giuseppe Costantino, l’imprenditore italiano in carcere ad Abu Dhabi, a quanto si apprende, è accusato di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo. Costantino, nato a Milano il 14 settembre 1972, era stato arrestato il 21 marzo scorso in un hotel di Dubai, dove soggiornava con la famiglia, dopo essere ritornato negli Emirati arabi uniti per rinnovare il visto di residenza in scadenza. L’arresto sarebbe stato compiuto da un gruppo di poliziotti in borghese, che lo hanno subito trasferito ad Abu Dhabi.
L’appello di Giorgia Meloni per l’imprenditore incarcerato
Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un video aveva rivolto nei giorni scorsi un appello al premier Draghi e al ministro Di Maio per intensificare «gli sforzi per riportare a casa Andrea Costantino, l’imprenditore italiano di 49 anni prelevato forzatamente dalla polizia degli Emirati Arabi lo scorso 21 marzo mentre si trovava assieme alla sua compagna e a sua figlia in un hotel di Dubai, città in cui vive da tempo per lavoro. Un caso su cui è sceso un silenzio assordante. Ad oggi l’imprenditore si trova detenuto in una prigione vicino Abu Dhabi: non gli è stata data alcuna spiegazione sul perché dell’arresto e nessun capo d’accusa è stato formalizzato a suo carico. La sua famiglia è in costante contatto con la Farnesina, eppure la situazione continua a sembrare bloccata».
Dietro l’arresto di Costantino il pasticcio di Di Maio
«Andrea Costantino rischia di pagare, ed in realtà temiamo stia già pagando, il prezzo altissimo di una forte tensione diplomatica in corso tra Italia ed Emirati Arabi che rischia di trasformarlo in una specie di “ostaggio” o perlomeno in una sorta di pedina di scambio per ripristinare commesse e forniture militari interrotte dall’Italia verso gli Emirati. Come Fratelli d’Italia ci siamo mobilitati con una lettera all’Alto commissario per la politica estera dell’Ue, promossa dal nostro capodelegazione a Bruxelles Carlo Fidanza, e con un’interrogazione parlamentare alla Camera a firma di Andrea Delmastro. Il governo ha il dovere di riportare a casa il nostro connazionale, non molleremo finché non avremo ricevuto risposte chiare e fino a quando Andrea Costantino non avrà potuto riabbracciare i suoi cari».