Zangrillo: «È vero, i vaccinati possono contagiare, ma i rischi sono bassi. Basta allarmismi»

30 Lug 2021 8:48 - di Eleonora Guerra
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Chiarezza e prudenza. Per Alberto Zangrillo sono le due parole chiave della comunicazione intorno al Covid e, nel caso specifico, intorno ai vaccini. Il primario di Terapia intensiva del San Raffaele di Milano interviene all’indomani delle parole di Anthony Fauci sul fatto che i vaccinati possono contagiare. Dichiarazioni che hanno generato una certa destabilizzazione, specie in Italia, dove il premier Mario Draghi, invece, sostenendo la necessità del Green Pass, aveva escluso in via assoluta la possibilità per un vaccinato di contagiare.

Zangrillo: «Il vero tema è il rischio di finire in ospedale»

Sul tema era intervenuta anche Giorgia Meloni, mettendo a confronto la dichiarazione dell’immunologo americano e quella del premier italiano e chiedendo chiarezza da parte del governo. L’intervento di Zangrillo, pur non entrando nel merito del paragone e della questione politica, soffermandosi solo sul merito scientifico, quindi sul discorso di Fauci, di fatto chiarisce che sia l’uno sia l’altro sono incorsi in una comunicazione per lo meno imprudente. «Caro Scienziato, il tema fondamentale è il rischio, ben differente, tra vaccinati e non, di finire in ospedale. Nessuno te lo ha spiegato nel tuo Paese?», ha scritto sui suoi social, Zangrillo, approfondendo poi in un’intervista su Libero di oggi.

I vaccinati corrono il rischio di contagiare, ma solo all’inizio

Quello che ha detto Fauci, ha spiegato il professore, «è una cosa vera solo all’inizio del contagio, ma ciò che conta è quanto accade dopo. E cioè: un conto è avere il virus con variante Delta nelle mucose delle prime vie aeree, altro è contrarre la malattia». In sostanza, in un vaccinato «può anche darsi che in una prima fase il virus possa replicarsi e dare una sintomatologia in forma lieve», ma poi si attiverà il sistema immunitario che lo bloccherà e «molto presto scomparirà». Inoltre, la capacità di contagiare «sarà nettamente inferiore ai non vaccinati» e per un tempo molto più breve. In un non vaccinato, invece, «il virus potrà spostarsi dalle prime vie aeree ai polmoni e dare origine alla forma grave» e anche la capacitò di contagio sarà molto più elevata.

L’imprudenza comunicativa di Fauci

«Tutto ciò – ha chiarito Zangrillo – è confermato a livello clinico: ad oggi in tutti gli ospedali italiani i vaccinati non vengono ricoverati e tanto meno finiscono in terapia intensiva». Non che Fauci non abbia parlato dei differenti rischi tra vaccinati e non vaccinati, ma «ha posto un accento eccessivo sul fatto che il livello di virus sia uguale in immunizzati e non immunizzati». «Lo ha fatto – ha sottolineato Zangrillo – per veicolare il concetto che anche i non vaccinati debbano mettere la mascherina. Ma, così facendo, è stato incauto, dando un argomento buono per i No-Vax».

La situazione negli ospedali «è del tutto rassicurante»

A monte c’è il problema della mutazione del virus e delle caratteristiche della variante Delta. «È sicuramente molto contagiosa, come conferma l’aumento delle persone infettate», ha confermato Zangrillo, ricordando però che la situazione negli ospedali «è del tutto rassicurante, perché con i vaccini abbiamo reso questa variante inoffensiva». Per questo, ha avvertito il medico, «continuare a fare allarmismo sui numeri dei contagiati è sbagliato: significa solo spaventare le persone». Per quanto riguarda la possibilità che, se il virus continua a circolare, si manifesti una nuova variante ancora più pericolosa, Zangrillo ha sottolineato che «questo appartiene alla sfera del plausibile, ma imponderabile. È già successo, ma non è detto che debba succedere ancora».

Più che l’obbligo, la forte raccomandazione

Un discorso che vale anche per la possibilità che in autunno si presenti una nuova ondata, rispetto alla quale comunque avranno un ruolo «fondamentale» i vaccini. Zangrillo comunque sull’obbligo vaccinale ha mostrato cautela. «Riguarda questioni giuridiche che non mi appartengono». «Da medico preferisco definire la vaccinazione fortemente raccomandabile», ha chiarito il professore a Libero, invitando la politica a «non prestare il fianco» alle speculazioni No vax.

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