Travaglio tramortito dall’accordo Draghi-Grillo sulla giustizia grida: Aridatece il Caimano!

10 Lug 2021 13:11 - di Francesco Severini
Travaglio

Marco Travaglio è fuori di sé dalla rabbia. Il compromesso sulla giustizia che il governo ha fatto votare in consiglio dei ministri con la benedizione di Beppe Grillo è l’ennesimo schiaffo all’eredità di Giuseppe Conte. 

Draghi ha chiesto a Grillo di convincere i ministri riottosi sulla giustizia

Sarebbe stato proprio il garante, infatti, a spingere i ministri M5S a votare sì alla riforma della Giustizia della Guardasigilli Marta Cartabia, quella che di fatto stravolge la legge Bonafede. A raccontarlo il Fattoquotidiano.it, che cita fonti di primo piano del Movimento. Nella ricostruzione viene riportato che a muovere Grillo sarebbe stato lo stesso premier, Mario Draghi, che gli ha chiesto di convincere i riottosi del Movimento.

Travaglio furioso con il Garante che ha obbedito a Draghi

Travaglio non l’ha presa bene. Ferito non solo nel suo giacobinismo manettaro ma anche nel suo sogno di vedere alla testa del Movimento Giuseppe Conte. E invece che ti va a combinare Grillo? Si mette d’accordo con l’odiato Mario Draghi, il successore di Giuseppi. E lo fa, insinua il Fatto dando conto delle lettere di protesta giunte in redazione, magari per assicurare un trattamento giudiziario di favore al pargolo finito nei guai con l’accusa di stupro di gruppo. L’udienza su Ciro Grillo è stata rinviata a novembre. Un rinvio che agevola il padre Beppe che può continuare il duello con Conte senza doversi occupare dei guai familiari.

Travaglio: il vero capo dei 5Stelle è Draghi

Dunque nell’editoriale odierno del Fatto il Travaglio furioso esordisce con una serie di schioppettate all’indirizzo del Garante descrivendo quelle che secondo lui sarebbero le conseguenze politiche dell’approvazione del “Salvaladri”. Così infatti Il Fatto ha ribattezzato la riforma Cartabia su prescrizione e processo penale. La riforma prevede lo stop alla prescrizione a partire dalla sentenza di primo grado sia in caso di condanna che di assoluzione (come già previsto dal testo di Bonafede), ma con l’introduzione per i gradi successivi dell'”improcedibilità”. Questo significa che, se verranno superati i limiti di tempo, fissati a 2 anni per il secondo grado e a uno per la Cassazione, non sarà più possibile proseguire col processo.

“Aridatece il Caimano”

“Draghi – scrive Travaglio – si conferma il nuovo capo politico dei 5Stelle, rendendo superflua la trattativa con Conte; Grillo si conferma il garante non del M5S, ma di Draghi; i ministri 5Stelle che hanno votato la porcata in Cdm e non si dimettono e i parlamentari che la voteranno in aula avranno la tessera onoraria del Movimento5Draghi, ultima succursale di FI con Iv e altri pulviscoli, e riusciranno finalmente a convincere gli elettori che votare è inutile perché la roulette delle urne è truccata e, alla fine, vince sempre il banco. Una menzione speciale a Pd e LeU, non pervenuti nella discussione perché già a 90 gradi al cospetto di Sua Maestà, che ingoiano senza un ruttino la quintessenza del berlusconismo contro cui avevano finto di battersi per 27 anni, fregando milioni di elettori”.

Il distillato dell’ira funesta di Travaglio è presto sintetizzato: Draghi è peggio di Berlusconi, il Pd non muove un dito contro Draghi così come non mosse un dito contro Berlusconi fingendo di combatterlo. Per cui, a questo punto, “aridatece il Caimano“. Un’invocazione che trasuda amarezza e senso di sconfitta.

 

 

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