Selvaggia Lucarelli umilia Fedez: del Ddl Zan non ha capito niente, è solo un gran paraculo

10 Lug 2021 10:21 - di Giulia Melodia
Fedez Lucarelli

La Lucarelli inveisce contro Fedez. Ma dalla «spettacolarizzazione disturbante della beneficenza» che lamentava a dicembre. All’«atteggiamento vagamente mafiosetto», ostentato dal rapper durante le estenuanti polemiche legate al Concertone del primo maggio: non è certo  la prima volta… Fedez allora, ancora una volta, è costretto a incassare l’ultima sferzata al vetriolo che la Lucarelli gli dispensa, dall’alto di una scienza infusa che le fa credere di avere sempre la verità in tasca. Un difettuccio che in realtà entrambe i duellanti hanno. E che tirano fuori in quantità industriali ogni qual volta c’è da discutere e smentirsi sfoderando la coda di pavone o squadernando immarcescibili slogan da usare come sculacciate sferrate dalla tastiera.

Ddl Zan, la Lucarelli asfalta Fedez

Ma tant’è: e con questa dovemmo essere a quota tre. La terza volta che la Lucarelli, a duello con Fedez, assesta una legnata al nuovo aspirante spin doctor della sinistra. Eretto dai buonisti dem, simbolo del politically correct e della causa Lgbt. Chissà se sarà quella buona… L’occasione arriva da una diretta Instagram sul Ddl Zan che il rapper organizza con Alessandro Zan, Marco Cappato e Giuseppe Civati: ospiti privilegiati del salottino virtuale spiato dalla serratura da milioni di proseliti dell’influencer, oggi guru e maitre a penser della sinistra militante dopo i trascorsi corsari nella agitate acque pentastellate. L’occasione per la Lucarelli è ghiotta: tornare a infierire col vetriolo della sua penna contro il maritino della Ferragni. E delegittimarne autorevolezza ideologica. Screditarne attendibilità comportamentale.

Le gaffe del rapper che la giornalista sottolinea in rosso

Tanto che, l’infaticabile Lucarelli. Sempre pronta a infierire sul tamburo e con asprezza mascherata da arguzia, rileva: «Si lancia con la superba vanità dell’arruffapopoli, con un italiano zoppicante, con una totale assenza di cultura giuridica e politica – continua Lucarelli – ma con indosso la maglietta del suo podcast che vende come gadget perché “parlo di ddl Zan” e la foto finirà nelle home di tutti i siti, mica so’ scemo»… Del resto, in virtù di cotanta prontezza di spirito millantata, la Lucarelli non può farsi cogliere in castagna a ignorare le gaffe del rapper. Che, puntualmente, evidenzia e sottolinea in rosso come ogni buona maestrina deve saper fare.

Fedez ribattezza Scalfarotto giornalista

Come quando, nel corso della diretta social, Fedez ribattezza Scalfarotto giornalista: «Cioè, rimbrotta Selvaggia, l’appassionato di politica e il grande sostenitore della legge Zan, crede che anziché un deputato e sottosegretario sia un editorialista di Libero»… Un po’ come, incalza la Lucarelli, «non ha capito niente del ddl Zan». E neppure cosa sia l’identità di genere. Ma quelle «4 cose che gli segnalano le Fiorellino98 sul web. O che si appunta sulla mano come in terza elementare», le dice «con il piglio del rivoluzionario cubano». 

Lucarelli a Fedez: Ddl Zan? Non sa nulla, ma ostenta il piglio da rivoluzionario cubano

Insomma, tra insulti mascherati e ingiurie imbellettate e disseminate qua e là tra le righe, il concetto della Lucarelli è quello che la giornalista del fatto esprime in un passaggio della sua lunga disamina: e cioè «che Fedez ha fatto una figura incresciosa giocando in casa con quei tre fuoriclasse amici di Civati/Zan/Cappato. Figuriamoci cosa potrebbe fare in un confronto con degli avversari. Ti credo che rifiuta il caffè con Salvini. Roba che probabilmente scapperebbe prima di aver girato lo zucchero come Sandra Milo chiamando Ciroooooo e la Lega arriverebbe al 98 per cento, con voto della Boldrini incluso»… Serve aggiungere altro?

 

 

 

 

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