L’allarme dell’Oms: «C’è una forte probabilità che emergano varianti ancora più pericolose»

15 Lug 2021 19:21 - di Agnese Russo
oms varianti

C’è una «forte probabilità» che in futuro emergano nuove varianti Covid più pericolose: a lanciare l’allarme è l’Oms, che chiede agli stati nazionali di non diminuire l’attenzione sulle misure di prevenzione, dalle mascherine al distanziamento. «Nonostante gli sforzi nazionali, regionali e globali, la pandemia non è affatto finita», ha avvertito l’Organizzazione mondiale della sanità.

L’Oms: «Forte probabilità di varianti più pericolose»

La pandemia, ha sottolineato il Comitato di emergenza convocato dall’Oms, «continua a evolversi, con 4 varianti di preoccupazione che dominano l’epidemiologia globale». Per questo, l’agenzia riconosce come «forte» la «probabilità» che in futuro emergano e si diffondano globalmente «nuove varianti di preoccupazione, forse più pericolose e ancora più difficili da controllare».

«Mascherine e distanze restino»

L’Oms, dunque, dopo aver allertato sulle difficoltà provocate dalle «scelte divergenti» dei singoli Stati, ha richiamato i governi al mantenimento delle misure di prevenzione. «L’uso delle mascherine, la distanza fisica, l’igiene delle mani e una migliore ventilazione degli spazi interni rimangono fondamentali per ridurre la trasmissione di Sars-CoV-2», si legge nelle raccomandazioni temporanee dell’Oms agli Stati, i quali, indipendentemente dalle condizioni della pandemia nel loro territorio, devono «continuare a utilizzare misure di sanità pubblica e sociali basandosi sul monitoraggio in tempo reale della situazione epidemiologica e delle capacità del sistema sanitario, e tenendo conto dei potenziali effetti cumulativi di queste misure».

Le raccomandazioni per i viaggi internazionali

Fra i temi toccati nel corso del meeting la lotta alla disinformazione che incide sulle campagne vaccinali, l’equità nell’accesso ai vaccini, i viaggi internazionali, per i quali l’Oms raccomanda «non richiedere la prova della vaccinazione anti-Covid come unico percorso o condizione che consenta lo spostamento, dato l’accesso globale limitato e la distribuzione iniqua dei vaccini». L’agenzia, quindi, chiede anche di «riconoscere tutti i vaccini Covid inseriti nell’elenco di uso di emergenza dell’Oms nel contesto dei viaggi internazionali».

L’Oms caldeggia l’approccio «basato sul rischio»

Gli Stati, invece, «dovrebbero prendere in considerazione un approccio basato sul rischio per facilitare i viaggi internazionali revocando le misure, come i requisiti di test e/o quarantena quando appropriato, in conformità con la guida dell’Oms». Un approccio che l’Oms raccomanda anche per evitare di «imporre oneri finanziari ai viaggiatori internazionali in conformità con l’articolo 40 del Regolamento sanitario internazionale».

Per i grandi eventi «considerare il contesto epidemiologico»

Infine, per quanto riguarda gli eventi di massa, l’agenzia raccomanda un «approccio di gestione del rischio che valuti, mitighi e comunichi i rischi. Fondamentale considerare il contesto epidemiologico (compresa la prevalenza di varianti di preoccupazione, la forza della trasmissione, nonché la tracciabilità e la capacità di test)». Un cenno anche all’importanza di «contrastare la disinformazione e migliorare l’accettazione del vaccino Covid» e all’equità di accesso alle iniezioni scudo. Su questo, si chiede ai Paesi di abbracciare l’obiettivo di immunizzare «almeno il 10% della popolazione di tutti i Paesi entro settembre 2021».

 

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