Arrestato a Parigi l’ultimo Br latitante, Maurizio Di Marzio: sparò a freddo al poliziotto Nicola Simone

19 Lug 2021 12:02 - di Monica Pucci

La polizia francese ha arrestato questa mattina a Parigi anche l’ultimo ex terrorista, per cui l ‘Italia chiede l’estradizione, Maurizio Di Marzio, sfuggito all’operazione di fine aprile. Lo si apprende da fonti del ministero della Giustizia. Il provvedimento depositato l’8 luglio dalla Corte d’Assise di Roma ha stabilito infatti che non è ancora prescritta la sua pena. La convalida dell’arresto dell’ex Br Maurizio Di Marzio, avvenuto questa mattina a Parigi, è prevista per domattina e mercoledì si terrà la prima udienza di comparizione davanti alla Corte di Appello di Parigi.

Di Marzio e l’agguato al vicequestore Nicola Simone

Maurizio Di Marzio, da anni a piede libero a Parigi, dove svolgeva l’attività di ristoratore grazie alla dottrina Mitterand, è molisano d’origine, di Trivento, in provincia di Campobasso. La sua attività nelle Br è legata all’attentato al dirigente dell’ufficio provinciale del collocamento della capitale Enzo Retrosi nel 1981 e al tentato sequestro del vicequestore Nicola Simone, il 6 gennaio dell’anno successivo.  e, in seguito all’episodio dove rimase gravemente ferito e per cui gli venne conferita la Medaglia d’oro al valore, fu il primo direttore dell’Interpol Italia. In un’intervista di diversi anni fa concessa a Panorama Di Marzio sostenne di aver commesso “un mare di sciocchezze” tali che “non le ripeterei”, anche se “prima di giudicare bisogna considerare il contesto”. Si definiva “cambiato” senza nascondere l’irritazione nei confronti dell’Italia, da cui si sentiva “perseguitato”. “Ho già scontato sei anni di carcere” e “non ho mai ucciso nessuno”, si difendeva nell’intervista. L’ex Br conta comunque di essere presto liberato grazie alla prescrizione.

La medaglia al merito per il poliziotto deceduto

 Recentemente deceduto, il 6 gennaio del 1982 Nicola Simone aveva ricevuto la Medaglia d’Oro al Valor Civile con la seguente motivazione: “Funzionario di Pubblica Sicurezza, pur consapevole del gravissimo pericolo cui si esponeva, assumeva l’incarico di condurre e coordinare delicate e pericolose indagini, che portavano alla conclusione di brillanti operazioni di Polizia. Vittima di un tentativo di sequestro da parte di alcuni terroristi armati, penetrati con inganno nella sua abitazione, con estremo coraggio e decisione reagiva prontamente con l’arma in dotazione. Sebbene gravemente ferito, colpiva a sua volta un criminale, e messi in fuga gli altri aggressori ne consentiva poi, l’individuazione e l’arresto“.

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