Ustica, il centrodestra: «La verità è nelle carte. Per onorare davvero le vittime, va tolto il segreto»

28 Giu 2021 8:28 - di Natalia Delfino
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Togliere il segreto di Stato da tutti gli atti e i documenti necessari a fare luce sulla strage di Ustica. In occasione del 41esimo anniversario del disastro aereo che coinvolse il Dc-9 Itavia, provocando la morte di 81 persone, il centrodestra torna a chiedere la desecretazione delle informazioni su quella vicenda. «41 anni dalla strage di Ustica: noi non dimentichiamo le 81 vittime e le famiglie che reclamano giustizia e meritano di sapere cosa sia davvero successo il 27 giugno 1980», ha detto Giorgia Meloni.

Meloni su Ustica: «Prioritario togliere il segreto»

«Bene ha fatto il Presidente Mattarella a ribadire che la Repubblica sente come dovere inderogabile l’impegno per una più completa ricostruzione dei fatti. Per questo – ha sottolineato la leader di FdI – rimane prioritaria la desecretazione di tutti gli atti e dei documenti utili a fare luce su una pagina così controversa della nostra storia». Una richiesta circostanziata, quella di Meloni, che ha spiegato di pensare «ad esempio ai cablogrammi inviati dall’allora capocentro del Sismi a Beirut, Stefano Giovannone, già parzialmente rivelati da inchieste giornalistiche e giudicati di assoluta rilevanza per Ustica, anche trasversalmente dai componenti della Commissione Moro 2 che li visionarono». «Bisogna fare – ha avvertito la leader di FdI – tutto quello che è necessario per far emergere la verità, storica e oggettiva, su questa strage. Senza pregiudizi o dogmi precostituiti».

Mollicone: «Il Parlamento istituisca una commissione»

Anche il deputato di FdI, Federico Mollicone, presidente dell’Intergruppo parlamentare “La verità oltre il segreto”, ha lanciato un appello «affinché, invece di continuare con verità contrapposte spesso contraddicenti con le sentenze passate in giudicato, si possa, all’interno della commissione Stragi, incomprensibilmente non ricostituita nonostante esista la maggioranza parlamentare per farlo, contribuire a dare una lettura complessiva e non di parte sulla strage di Ustica». «Il Parlamento istituisca una commissione per, finalmente, costruire uno spirito di unità nazionale», ha esortato Mollicone, ricordando a sua volta le rivelazioni della commissione Moro 2. «È necessario e urgente – ha concluso – desecretare tutti i documenti che possano contribuire all’emersione di una verità giudiziaria e storica oggettiva e non ideologica».

Gasparri: «È tutto negli archivi. I segreti cancellano la verità»

E, mentre Pd, M5S e Italia Viva hanno rilanciato generiche richieste di favorire la verità, anche da Forza Italia ha ribadito una presa di posizione netta sulla desecretazione degli atti. «Basta con segreti che cancellano la verità. La strage di Ustica e la strage di Bologna hanno matrici chiarissime in Medioriente. Negli archivi dei servizi segreti c’è scritto tutto», ha sottolineato il senatore azzurro Maurizio Gasparri, la cui richiesta di trasparenza è stata condivisa anche dalla capogruppo di FI a Palazzo Madama, Anna Maria Bernini.

«Le massime autorità dello Stato – ha quindi esortato Gasparri – invece che ai rituali appelli si dedichino alla desecretazione delle carte dei servizi segreti, che in tanti abbiamo letto nelle commissioni di inchiesta e che i giornali hanno pubblicato. Le vittime del terrorismo non si onorano con l’ipocrisia e con l’occultamento della verità. Ma facendo sapere finalmente a tutti gli italiani – ha concluso Gasparri – chi ha seminato la morte nelle stazioni e nei cieli».

 

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