Scivolone su Ciampi, la Raggi si arrampica sugli specchi. Poi ammette: «La figuraccia resta»

3 Giu 2021 16:54 - di Redazione

Impossibile fare finta di nulla. Anche per una campionessa di gaffe come lei. Virginia Raggi è costretta ad ammettere la colossale figuraccia per l’errore del nome di Ciampi sulla targa che avrebbe dovuto inaugurare la piazza intitolata al presidente emerito su Lungotevere Aventino. Azelio invece che Azeglio.

Ciampi, il mea culpa della Raggi: la figuraccia resta

Avrebbe. Perché, accortosi dell’errore, l0 staff della sindaca ha interrotto l’inaugurazione. La targa marmorea è rimasta nascosta dietro al drappo. Per evitare l’ennesima figuraccia istituzionale della Raggi a favore di telecamera. Motivazione ufficiale: la scheggiatura del marmo. Smentita a tempo di record da Calenda che immortala in ‘controluce’ l’errore.  Dopo tre giorni di ironie e sbeffeggiamenti sui social, la Raggi ammette la gaffe. Si arrampica sugli specchi, poi è costretta a riconoscere che “la figuraccia resta”.

Lo scaricabarile per coprire i vertici del cerimoniale

Sulle prime, nella chat della maggioranza, annuncia la rimozione della funzionaria dell’ufficio toponomastica. Capro espiatorio dell’errore sulla targa di Ciampi. “Ha ricevuto una lettera con un procedimento disciplinare ed è già stato rimosso”, tranquillizza i consiglieri. E lo conferma, ospite di Bianca Berlinguer. In realtà, come ricostruisce Repubblica, la dirigente capitolina è ancora al suo posto. Prima di qualsiasi sanzione, sottolineano i sindacati, l’interessata deve essere ascoltata.

Colpa della dirigente e del marmista di Velletri

Poi segue uno scaricabarile imbarazzante. Per coprire i vertici del cerimoniale saldamente nelle mani di Roberto Sorbello e Luca Trifone. Che nella versione della Raggi non compaiono mai. Il primo sarebbe intoccabile, secondo fonti capitoline riportate dal quotidiano. L’uomo ombra della sindaca negli ambienti che contano. Lavora gratuitamente per il Comune di Roma ma – scrive Repubblica – “percepisce una lauta pensione”. Prima dell’incarico capitolino è stato capo del Cerimoniale alla Camera. Dove avrebbe ancora un suo ufficio. Chiamato dal portavoce della Raggi, doveva essere candidato al Senato con i 5Stelle.

Gli intoccabili che la sindaca non nomina

Trifone, arrivato a marzo 2020,  è a capo della direzione del Gabinetto della sindaca. Si occupa di relazioni tra le istituzioni. E sovrintende all’organizzazione di anniversari, ricorrenze significative, inaugurazioni importanti. Come quella della piazza intitolata a Ciampi. Eppure non si è accorto di nulla. Ma le targhe, fa notare chi ha lavorato al Gabinetto del sindaco prima della Raggi, le targhe non si controllano il giorno stesso dell’evento. Come avrebbero invece fatto i responsabili del cerimoniale. Ma di loro la sindaca non fa menzione. Così le responsabilità vengono attribuite alternativamente al marmista, “che purtroppo era di Velletri”. Poi alla funzionaria che “ha sbagliato a inviare l’ordinativo”. Purtroppo – spiega con disarmante ingenuità la sindaca di Roma – “la gara è stata vinta da una ditta di Velletri. Fosse stata di Roma probabilmente la targa sarebbe stata cambiata anche prima della cerimonia”. Al netto delle scuse, però, ammette “la figuraccia resta”.

Quando scambiò l’Arena di Nimes con il Colosseo

La sindaca non è nuova a scivoloni clamorosi. Meno di un mese fa sui sui profili social ha scambiato l’Arena di Nimes con il  Colosseo. In un video di presentazione della Ryder Cup, in programma nel 2023 a Guidonia nei pressi di Roma, svettata un’immagine dall’Alto dell’Arena francese. Al posto dell’Anfiteatro Flavio.

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