La rabbia disperata della Raggi lasciata a bagnomaria dai Cinquestelle: basta ambiguità

17 Feb 2021 14:46 - di Silvio Leoni

Lasciata a bagnomaria per mesi dai Cinquestelle come fosse un Ignazio Marino qualsiasi, la povera Virginia Raggi, orfana dei vaffa amici, sfoga, su Facebook, tutta la sua rabbia e la sua frustrazione per non essere stata, ancora, incoronata a furor di popolo grillino, reginetta candidata con vista sui Fori romani.

Di fronte al suo slancio giulivo, alla sua offerta di ricandidarsi alla guida della Capitale, i grillini, invece di mandarla affa, l’hanno – peggio – ignorata. Le hanno voltato le spalle, forse troppo presi a inciuciare con Zingaretti, Renzi & Co.

Un affronto che Virginia non ha digerito. Per mesi ha masticato amaro, ci ha ricamato su in silenzio macinando, nel chiuso delle auguste stanze in cima al Campidoglio, rabbia, orgoglio ferito e un pizzico di antifascismo che ci sta sempre bene. S’è studiata da tutte le angolazioni la questione cercando di capire se la stavano fregando.

E ora che ha fatto il pieno mettendo in fila, con lucida e spietata incazzatura, nomi e cognomi di quelli che gli stanno sulle balle, Virginia è sbottata: basta ambiguità e giochi di palazzo, voglio chiarezza.

È la sintesi del post lacerante che Virginia Raggi ha consegnato alle sinapsi del web con la convinzione di stanare quelli (praticamente tutti se si esclude il gatto di casa e i pochi grillini che ancora la sopportano) che stanno facendo melina nell’attesa che l’antifascista  militante travestita da sindaca, si faccia da parte.

Eccolo, dunque, lo sfogo succoso: “E’ il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma. Basta ambiguità e giochi di palazzo. Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica”, ha scritto a nuora perché suocera intenda. E, in effetti, Beppe ha ogni giorno di più la faccia della vecchia suocera.

Forse convintasi che l’inizio del post era un po’ duro anche per chi si è oramai abituato ai vaffa del Sacro Fondatore, la Raggi ha poi, nel proseguo, corretto il tiro e addolcito la reprimenda, finendo per fare un appello dei sentimenti pure a Conte Giuseppe che in questo momento ha i suoi problemucci da spicciare.

”Lo scorso anno, mi sono candidata in piena trasparenza. Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo… Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo”.  Punto, punto e virgola e puntoacapo. Detta così, comunque, Conte Giuseppe si sarà pure grattato. 

”Lo ripeto: basta ambiguità – ha proseguito imperterrita la Raggi infilandosj sempre più in un vicolo cieco. – Se qualcuno ha altri piani sulla città, lo dica apertamente”. Grillo, toc toc, se ci sei batti un colpo…

“Si dia voce alla base. Intendiamoci: no a formule arzigogolate ma un voto netto sulla mia candidatura a Roma. Gli strumenti ci sono. La scelta alle persone. #AvantiConcoRAGGIo”. E di coraggio, in effetti, ce ne vuole parecchio a scegliere, di nuovo, Virginia Raggi per tirare fuori Roma dal disastro combinato da Virginia Raggi.

Qualche suo aficionados le ha fornito il fuoco di copertura mediatico. Robetta. Tanto per non lasciarla da sola a gridare nel deserto.

“Opportuna, tempestiva, altruista…”, ha commentato, perfidamente ironica, all’Adnkronos, Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio e membro del Comitato di garanzia 5 Stelle con la quale non si sono mai amate. Semmai malsopportate.

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