Rifiuti: Ama alza bandiera bianca. A giugno a Roma sarà caos. FdI: era già tutto previsto

4 Giu 2021 11:10 - di Redazione

Rifiuti, Roma è di nuovo al collasso. Una situazione che si ripete ciclicamente, mentre continua il triste spettacolo del rimpallo di responsabilità tra Regione Lazio e Comune di Roma. Infatti Stefano Zaghis, amministratore unico di fede grillina di Ama, ha messo le mani avanti: non riusciremo più a smaltire i rifiuti delle utenze extradomestiche, che significa bar, ristoranti e hotel. E ciò proprio mentre Roma dovrebbe far ripartire il turismo. Zaghis punta il dito contro la Regione e «la particolare fragilità del ciclo dei rifiuti nel Lazio ». Il management della municipalizzata lamenta «la mancanza relativa di sbocchi da parte di tutti gli impianti di cui Ama si serve all’interno della regione e nel Centro Nord Italia».

La situazione delle discariche nel Lazio

Attualmente – scrive Zaghis – «nella nostra regione sono attive solo due discariche e precisamente quella di Viterbo, con una capienza residua di circa 160.000 metri cubi, e quella di Civitavecchia, con una capienza residua di circa 30.000 metri cubi, che sarà esaurita prima della fine dell’anno». l’Ama così ha dovuto utilizzare «per i rifiuti trattati nei suoi impianti (Tmb Rocca Cencia e Vrd Laurentino) gli sbocchi fuori Regione a prezzi raddoppiati, il tutto per non interrompere la raccolta dei rifiuti sul territorio di Roma».

Figliomeni (FdI): Raggi e il suo management se ne lavano le mani

Con le parole dell’amministratore delegato di Ama, Stefano Zaghis, al settore produttivo della capitale e alle associazioni dei consumatori “assistiamo alla resa di Ama e al fallimento del Sindaco Raggi”. Lo dichiara in una nota Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d’Italia e vice presidente dell’Assemblea Capitolina.

“Osiamo dire che il ‘re e’ nudo’. Quanto annunciavamo con interrogazioni, mozioni ed accessi agli atti si sta per verificare e, purtroppo, saranno la città e i suoi cittadini a farne le spese. Biasimiamo il lavarsene le mani di Ama che, nella lettera inviata a Unindustria, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Federalberghi dice testualmente ‘era da parte mia doveroso informarvi di questa situazione che al momento non vede soluzioni poiche’ possiate, in quanto rappresentanti della parte produttiva e dei consumatori di questa citta’, effettuare i passi necessari per rappresentare nelle sedi opportune i rischi di natura economica, industriale e di tutela dei vostri associati derivanti da questa complessa e ormai storica situazione’.

Ecco il risultato raggiunto dal Sindaco Raggi e dal suo management -conclude Figliomeni-, il lavarsene le mani e dare la colpa sempre a qualcuno. Un qualcuno che e’ venuto prima, che e’ presente ora o che verra’ dopo. La citta’ non merita tutto questo”.

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