Nuovo alt del Garante per la privacy a Casaleggio. 5Stelle: «Se non ci consegna i dati, rischia il carcere»
Si avvicina la resa dei conti 5Stelle e Associazione Rousseau. Entro questo fine settimana Davide Casaleggio dovrà consegnare ai pentastellati i dati degli iscritti. Tenuti finora gelosamente custoditi nella cassaforte della piattaforma digitale. Lo ha ordinato il Garante per la privacy. Che ha messo in guardia il figlio del cofondatore del movimento dall’utilizzare i dati. E ieri ha respinto l’istanza di proroga presentata dal patron di Rousseau. Che non intende mollare. E aveva chiesto un surplus di tempo. Dal momento che il movimento è senza capo e non ha un rappresentante legale legittimato a ottenere la lista degli iscritti.
Il Garante per la privacy ferma Casaleggio
Francesco Cardarelli, l’avvocato che assiste i 5Stelle nella controversia con Casaleggio, va già duro. “Non si scappa – dice intervistato dalla Adnkronos. “Quello del Garante è un ordine. E se qualcuno non lo esegue si assume tutte le responsabilità”. Casaleggio, spiega Cardarelli, rischia “sanzioni amministrative e penali” in caso di mancata consegna dei dati. “Si parte da multe piuttosto salate” per arrivare addirittura, “nel caso di illecito trattamento dati, a una pena fino a due anni e mezzo di reclusione”.
Cardarelli: se non consegna i dati rischia fino a 2 anni e mezzo
Casaleggio junior da mesi fa muro. Perché non riconosce un rappresentante legale del M5S. “Ma se il Garante avesse ritenuto il M5S privo di rappresentante legale non avrebbe dato luogo alla richiesta di ingiunzione. Aggiungo inoltre che l’istanza di proroga presentata da Casaleggio è stata respinta dal Garante ieri sera. L’Autorità ha confermato integralmente le indicazioni contenute nel provvedimento del primo giugno. Un ordine che dovrà essere adempiuto entro i termini indicati, ovvero 5 giorni”.
“Rousseau non può utilizzare i dati degli iscritti, sono in freezer”
In pratica, sottolinea l’avvocato, “Rousseau non può usare in questo momento i dati degli iscritti M5S. I dati degli iscritti non sono tanto un valore in sé, ma sono funzionali all’esercizio di altre libertà fondamentali. Il Garante ha implicitamente riconosciuto che trattenere i dati contro la volontà del responsabile non solo non è possibile per il regolamento europeo. Ma perché si impedisce l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito”. Tradotto significa che se oggi il M5S volesse indire un’assemblea non lo potrebbe materialmente fare. Perché non sarebbe in grado di controllare e verificare chi sono i suoi iscritti”. Il Garante della privacy ha anche imposto a Rousseau di astenersi, nel frattempo, da qualsiasi forma di trattamento. “Quei dati per Rousseau non sono utilizzabili, sono in freezer. E una volta restituiti al titolare andranno cancellati”, spiega il legale dei 5Stelle.