L’ironia feroce di Paragone sui leader grillini: “Traditori, hanno fatto inginocchiare il M5S al Pd”
Restano in subbuglio i gruppi parlamentari del M5S, dopo il benservito di Beppe Grillo a Giuseppe Conte. Rabbia, amarezza ma anche sconcerto continuano a serpeggiare tra deputati e senatori, mentre in diverse chat interne – visionate dall’Adnkronos – continua a rimbalzare l’articolo 8 dello statuto del M5S attualmente in vigore, in cui nero su bianco è scritto che il garante, dunque l”elevato’ Beppe Grillo, può essere ‘sfiduciato’. L’impensabile per un Movimento che è nato proprio dalle idee e dalla carica del comico genovese. Ma la delusione e lo sconcerto sono tali che in molti ‘richiamano’ quanto scritto nel documento che proprio Conte era stato chiamato a riscrivere.
Le critiche di Paragone al M5S dissolto
“Grillo è scoppiato, è bollito”. Dall’ex grillino della prima ora, Gianluigi Paragone, arriva una botta pesantissima. “Lo scontro che vede contrapposti Grillo e Conte ha qualcosa di paradossale”, afferma Gianluigi Paragone, leader di Italexit. “La verità è che l’Italia non ha più bisogno dell’offerta politica del Movimento 5 Stelle perché i suoi rappresentanti istituzionali hanno tradito tutti gli ideali in cui i cittadini hanno creduto e per i quali li hanno votati. Da forza antisistema si sono trasformati in una specie di junior partner del Partito Democratico. Hanno avuto paura e hanno ceduto su tutto, si sono omologati contraddicendo tutto ciò in cui dicevano di credere. E ora ci sono due presunti leader che litigano sul nulla, mentre il Paese ha bisogno non di qualche guru o di un salvatore della patria, ma di proposte coraggiose e coerenti dal punto di vista politico, etico e morale”.