L’ira di La Russa: “Bella Ciao obbligatoria? Non se ne parla. A scuola va insegnato Fratelli d’Italia”

6 Giu 2021 16:31 - di Lucio Meo

“Non mi pare che sia il problema principale dell’Italia in questo momento. E non mi pare che ‘Bella ciao’ possa sostituire il canto ‘Fratelli d’Italia’. Sto ancora aspettando che il testo di ‘Fratelli d’Italia’ si insegni a scuola, c’è una legge che lo prevede ma nessuno lo fa. Se proprio si vuole tornare indietro nella storia c’è la canzone del Piave per ricordare i caduti della guerra”. Questo il commento piccato, all’Adnkronos, di Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato, in merito alla proposta di legge a prima firma Pd depositata alla Camera che chiede il riconoscimento di ‘Bella ciao’ e la definizione di disposizioni riguardanti la sua esecuzione durante le cerimonie ufficiali del 25 aprile.

“‘Bella ciao’ – aggiunge -, non per colpa del testo ma per colpa della sinistra, è diventata una canzone che non copre il gusto di tutti gli italiani: è troppo di sinistra. Non è la canzone dei partigiani, è la canzone solo dei partigiani comunisti. Sono contrario”.

La proposta dei parlamentati del Pd sul “Bella Ciao”

“La canzone popolare ‘Bella ciao’ è da sempre associata al periodo della Resistenza e alla festa della Liberazione del 25 aprile. Questo canto ha avuto una genesi più complessa di quanto si possa immaginare ed è giunto fino ad essere considerato un inno che è “espressione popolare dei più alti valori alla base della nascita della Repubblica”. Lo sottolineano i deputati, prevalentemente Pd, che, in una proposta di legge depositata alla Camera, chiedono il riconoscimento di ‘Bella ciao’ e la definizione di disposizioni riguardanti la sua esecuzione nelle cerimonie ufficiali per la festa del 25 aprile.

Caio Mussolini: “Una proposta ridicola”

“Come al solito è una di quelle notizie che vengono date per non parlare dei problemi seri che abbiamo in Italia. Intanto ‘Bella Ciao’ non è una canzone partigiana, non è mai stata cantata in quell’epoca. Ma è stata intonata dopo, e a furia di ripetere una menzogna tante volte… poi alla fine la gente ci crede pure. E’ ridicolo che solo si perda tempo su queste cose”, è invece il parere di Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote di Benito e nipote di Alessandra.

La sinistra esulta: “Un inno alla libertà”

Boldrini a parte, anche dall’estrema sinistra si esulta per la proposta di istituzionalizzare l’inno comunista. “Bella iniziativa. ‘Bella ciao’ è una canzone riconosciuta della resistenza anche ormai in tutto il mondo. Si utilizza, si è utilizzata e continua ad essere utilizzata da tutti i popoli che lottano per la loro libertà”, dice Loredana De Petris, presidente dei senatori di Liberi e uguali. “Non conosco i dettagli della proposta di legge, ma mi sembra un’iniziativa buona. Qualcuno la considererà una questione secondaria, ma il canto ‘Bella ciao’ appartiene alla storia del nostro Paese, è il simbolo della lotta contro il nazifascismo e della lotta partigiana”, conclude.

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