Il Partito Gay candida Marrazzo sindaco di Roma. Un’altra tegola per il Pd e per Gualtieri

24 Giu 2021 12:48 - di Milena Desanctis
Partito Gay

Alle elezioni di Roma ci sarà anche un Partito Gay con un proprio candidato sindaco, Fabrizio Marrazzo. Un’altra brutta tegola che piomba sulla testa del Pd e del suo “campione” Roberto Gualtieri che ora dovrà vedersela con un concorrente che sarà in grado di contendergli gran parte dei consensi Lgbt. Una vera beffa alla luce dello zelo con cui Enrico Letta sta cercando di far approvare il ddl Zan.  Di certo la candidatura di Marrazzo indebolisce ulteriormente la posizione di Gualtieri già in forte difficoltà. I sondaggi, infatti, parlano chiaro. Secondo l’ultima rilevazione il primo turno delle elezioni comunali di Roma verrebbe vinto dal candidato del centrodestra Enrico Michetti con il 35 per cento. Al secondo posto, ed è una novità rispetto ai precedenti sondaggi, il sindaco uscente Virginia Raggi con il 26 per cento delle preferenze. Roberto Gualtieri sarebbe terzo e fuori dal ballottaggio.

Fabrizio Marrazzo, il candidato del Partito Gay

Il messaggio di Marrazzo è chiaro. «Mi candido perché negli anni abbiamo tentato, prima di esprimere il nostro voto, di far comprendere alle forze politiche quali fossero le principali emergenze socio-economiche avvertite dalla comunità Lgbt+, ma abbiamo trovato interlocutori che non sono stati in grado di sostenerci», dice il candidato sindaco, ingegnere e storico attivista Lgbt. «Vogliamo oggi – continua – poter fare la differenza e tutelare e rappresentare in prima persona le nostre aspirazioni, le nostre idee e i nostri valori, per realizzare un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, anche insieme a chi Lgbt+ non è. La nostra comunità rappresenta il 15% e non ha alcuna rappresentanza istituzionale che possa incidere».

Partito Gay, il messaggio di Marrazzo

Marrazzo poi spiega. «Ogni consigliere eletto del nostro partito sarà una garanzia per far diventare Roma una Capitale europea + Inclusiva + Ecostostenibile + Accessibile e Digitale». Come Partito Gay, «stiamo lavorando affinché Roma possa far crescere la sua economia (in affanno da oltre 15 anni), ripartendo anche dai trasporti pubblici e da un sistema di smaltimento dei rifiuti ecosostenibile e funzionante. Vogliamo una Roma dove le comunità vengano incluse e non escluse, dove siano riconosciute tutte le famiglie e ogni tipo di comunità, contrastando ogni stigma e penso alle persone con Hiv e non solo, e dove la scuola sia un centro di aggregazione culturale e non di discriminazione, dove il bullismo si combatta in ogni sua forma e dove la lotta alle mafie venga seriamente contrastata».

Marrazzo parte dall’ex Manicomio Santa Maria della Pietà

Marrazzo poi annuncia che «sabato saremo presenti al Pride di Roma. Ma ho voluto iniziare la campagna elettorale a sindaco per il Comune di Roma dall’ex Manicomio Santa Maria della Pietà il più grande di Roma. Anzi tra i più grandi in Europa. Dove sino agli anni ’80 venivano chiuse qui dentro anche persone lesbiche, gay, bisex e trans a volte minorenni. Solo per la colpa di amare o essere differenti dagli altri. La chiusura dei manicomi non è bastata per far considerare le persone Lgbt+ uguali alle altre».

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