Clementi sul Covid tra origini, varianti e note di colore: virologi in tv? Più che cabaret che scienza
Clementi a tutto campo sul Covid, dalle origini alle varianti. E sui virologi in tv si toglie lo sfizio di dire: «Sono più abituati al cabaret che alla scienza». Dunque, torna a parlare Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Per fare chiarezza e sgomberare l’affollata campo della discussione su virus e pandemia, disseminato di equivoci. Dubbi. Inesattezze e polemiche. E allora parla. Clementi, e ospite del programma L’imprenditore e gli altri, ai microfoni di Cusano Italia Tv, prova a ripartire dal principio. Dalle origini del virus, a proposito delle quali il virologo chiarisce subito: «È successo qualcosa che non doveva accadere. Ed è successo – prosegue – non perché un virus, come il Sars nel 2003, è passato attraverso il mercato alimentare cinese e attraverso vari animali ha infettato l’uomo». Oltretutto, aggiunge in corsa l’esperto, ilo fatto che «il Sars-CoV-2 ha una diffusività enorme, ma una mortalità relativamente bassa, ha generato dei dubbi e delle perplessità»…
Clementi sul Covid, dai virologi in tv alle varianti, partendo dal giallo delle origini
Una risposta, la sua, che arriva per deduzione e che comunque, per quanto centellinata, rimanda al dibattito in corso circa le indagini internazionali, ripartite ¯ guarda caso – proprio dal laboratorio di Wuhan, situato a breve distanza dal mercato all’aperto cinese a cui pure rimandano le varie inchieste. Da dovunque sia partito, comunque, resta il fatto che il coronavirus ha infettato il mondo e seminato terrore, dolore e morte ovunque sul pianeta. Rigenerandosi, di volta involta, attraverso mutazioni insidiose. Come la variante indiana, di cui tanto si è tornati a parlare: prima per la devastazione che sta provocando in India. E poi, in questi giorni, dopo il sensibile rialzo dei contagi in Inghilterra con questa particolare specie di infezione: Che sta colpendo soprattutto tra i non vaccinati e tra i soggetti immunizzati solo con una prima dose.
Sulla variante indiana e i contagi in Gran Bretagna
E allora, proprio di variante indiana è tornato a parlare Massimo Clementi, spiegando: «Se sei immunizzato con entrambe le dosi di vaccino anti-Covid, hai una bassa probabilità di infettarti. Ma se hai fatto solo una dose, hai un livello di anticorpi troppo basso». Poi, riferendosi ai nuovi casi di contagio nel Regno Unito, legati alla variante indiana di Sars-CoV-2, l’esperto ha anche aggiunto: «Sono rimasto sorpreso favorevolmente dal fatto che in Gran Bretagna, pur partendo in ritardo. Con un’epidemia che a Natale aveva raggiunto livelli molto elevati in quel Paese. Utilizzando la strategia dell’unica dose AstraZeneca a tutti sono riusciti ad avere una protezione globale che ha fermato l’epidemia. Quindi – ripete Clementi – chapeau a Johnson e a questa strategia che andava contro anche ad alcuni dettami di carattere scientifico. È chiaro – sottolinea però Clementi – che non avevano fatto i conti con alcune evenienze. Come ad esempio la variante indiana che è particolarmente pronta a infettare anche persone con anticorpi, soprattutto quelle che non hanno un’immunità elevata».