Cinquestelle alla deriva, terremoto nel Pd. Letta: «Ho molto rispetto per una vicenda complessa»

26 Giu 2021 13:25 - di Elsa Corsini

L’imbarazzo è stellare. La tragicommedia grillina, con il leader in pectore Conte pronto a fare le valigie dopo il Vaffa di Grillo, sta mettendo a dura prova il Partito democratico. Che rischia di rotolare insieme ai 5Stelle.

Psicodramma 5Stelle, l’imbarazzo di Letta

Ho molto rispetto per una vicenda complessa. Con il governo Draghi tutti i partiti discutono al loro interno. È  giusto che questo dibattito avvenga ma con grande rispetto”. Parole felpate quelle di Enrico Letta che sceglie la formula diplomatica del ‘rispetto’ per nascondere i contraccolpi del terremoto interno agli alleati. Divisi, rissosi, senza identità. E in calo continui nei sondaggi che fotografano la crisi definitiva dei 5Stelle, praticamente dimezzati. Se lo scontro Grillo-Conte non rientra per i dem sono dolori. E lo sfortunato successore di Zingaretti lo sa bene.

Lo scontro Grillo-Conte spaventa il Pd

“Se Beppe Grillo se ne andasse ora, per i 5Stelle sarebbe la fine. Ma se l’operazione con Giuseppe Conte fallisce, il Movimento sparisce per sempre. Se i 5Stelle crepano il Pd è nell’abisso con loro”. Sentenzia dai microfoni di Otto e Mezzo  Massimo Cacciari. Di “assoluta nullità” politica dei grillini, implosi con il governo Conte, parla invece Stefano Zecchi, ospite di Stasera Italia. “Quando leggo un titolo sui 5Stelle salto pagina…”.

La nullità del movimento in caduta libera

Il divorzio Grillo-Conte, il rocambolesco braccio di ferro tra il movimento e Casaleggio per il fortino dei dati degli iscritti, l’addio di Di Battista, l’equilibrismo disarmante di Di Maio hanno decretato il de profundis del glorioso e baldanzoso movimento cresciuto ad anticasta. Che avrebbe dovuto aprire il Parlamento come una scatola di tonno. Perfino il Fatto quotidiano, di provata fede grillina, titola “Due giorni per morire”.

Il panico nelle chat dei parlamentari: e adesso?

In attesa che lunedì Conte sciolga le riserve e cali il sipario (senza le scuse pubbliche di Grillo è pronto a salutare) nel Pd è psicodramma. Nelle chat dei parlamentari  cresce il panico: e adesso?. E le poltrone? E le amministrative? Fino a pochi giorni l’alleanza strutturale tra dem, pentastellati e Liberi e uguali era una certezza granitica. Con Letta in prima fila a tifare per il nuovo corso contiano. Oggi dopo lo strappo tra il comico e l’ex premier è incertezza totale. E il segretario rischia il processo pubblico.

Ddl Zan, “I numeri ci sono. Andiamo avanti”

Così il povero Letta è costretto a dribblare. Bocche cucite sull’implosione grillina. Meglio parlare di Europei e inginocchiamenti vari. Di legge Zan e riforme. “È noto cosa penso, ma esiste la libertà. Vedremo quale sarà la scelta che faranno i nostri giocatori”. Sull’approvazione del Ddl Zan sfoggia un grande ottimismo. Con buona pace del pallottoliere e dei possibili franchi tiratori. “I numeri ci sono Parlamento, ci sono stati nel primo passaggio e ci sono nel secondo. Andiamo in Aula  e vedremo“.

La convivenza difficile con la Lega

Pd e Lega. Anche qui la strada è irta di ostacolo e la convivenza sempre appesa a un filo. “Ho visto il messaggio di Salvini. Ovviamente risponderò, non mi sottraggo mai”, dice Letta. “Sono pronto al confronto. Ma dobbiamo essere seri. Fino adesso la Lega ha fatto solo gesti, atti e comportamenti per affossare e cancellare il Ddl”.

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