Caso Moro: chi è Paolo Persichetti, l’ex brigatista indagato per divulgazione di materiale riservato

12 Giu 2021 15:47 - di Guido Liberati
Paolo Persichetti

“La ricerca storica in uno Stato democratico e repubblicano non deve e non può essere un affare di polizia”. Lo afferma all’Adnkronos, l’avvocato Francesco Romeo, difensore dell’ex Br Paolo Persichetti, indagato dalla Procura di Roma per associazione sovversiva finalizzata al terrorismo e favoreggiamento.

Nei confronti dell’ex br, l’8 giugno scorso la Digos ha effettuato una perquisizione nell’ambito di una nuova inchiesta legata al caso Moro. Gli inquirenti vogliono capire cosa c’è dietro la divulgazione di materiale riservato. Materiale “acquisito e/o elaborato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro e l’omicidio di Aldo Moro”.

“Persichetti viene accusato del reato di associazione sovversiva. Reato che sarebbe in corso dal 2015 a oggi. È una cosa fuori dal mondo – sottolinea il difensore – un’associazione sovversiva che in questi anni non ha compiuto alcun atto. Si tratta di un’accusa fantasiosa, costruita a tavolino”. L’avvocato Romeo ha presentato ricorso al Riesame contro il sequestro di telefoni cellulari e altro materiale informatico. 

Paolo Persichetti aveva delle carte segrete sul caso Moro

Le ipotesi di reato sono l’associazione sovversiva finalizzata al terrorismo e il favoreggiamento e indagato nel procedimento è l’ex Br Paolo Persichetti nei cui confronti l’8 giugno scorso è anche scattata una perquisizione. I pm vogliono perciò capire come sia entrato in possesso di documenti riservati e se ci siano altre persone coinvolte.

La nuova inchiesta si basa su un’informativa della Digos del 9 febbraio scorso. Emerge, infatti, la divulgazione di materiale riservato “acquisito e/o elaborato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro e l’omicidio di Aldo Moro”. Lo argomenta il decreto firmato dal sostituto Eugenio Albamonte insieme al procuratore Michele Prestipino. Da qui la perquisizione all’ex terrorista. Gli inquirenti vogliono individuare i canali attraverso i quali sarebbe entrato in possesso del materiale riservato. Nonché “i circuiti attraverso i quali detto materiale è venuto nella disponibilità di terze persone presso le quali la polizia giudiziaria ne ha accertato la disponibilità”.

Paolo Persichetti, 59 anni, ha scritto saggi e collabora con il manifesto e con altri giornali, oggi è un ricercatore storico. Ha scritto diversi libri proprio sul caso Moro.  L’ex br ha avuto una lunga latitanza in Francia per sfuggire alla condanna a 22 anni e 6 mesi per aver partecipato all’omicidio del generale Licio Giorgieri, avvenuto il 20 marzo del 1987 a Roma. Per questo delitto Persichetti, che apparteneva alle “Unità comuniste combattenti”, organizzazione terroristica che rappresentava una ‘costola’ delle Brigate rosse, fu condannato assieme ad Aldo Daldacci, Claudia Gioia, Francesco Maietta e Maurizio Locusta, Paolo Cassetta, Geraldina Colotti e Fabrizio Melorio. All’epoca, i capi d’accusa contro gli imputati si riferivano non solo all’assassinio di Giorgieri. Ma anche al ferimento di Antonio Da Empoli, ex consulente economico della Presidenza del Consiglio. Agguato avvenuto il 21 febbraio 1986.

 

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