Assegno unico figli: ecco a chi spetta e quanto incassa. Sfavoriti i lavoratori dipendenti

4 Giu 2021 20:45 - di Redazione
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Assegno unico figli 2021, via libera da luglio. Palazzo Chigi ha dato il via libera alla norma ponte per l’assegno unico universale alle famiglie, che consente di renderlo valido da luglio a dicembre 2021 con una norma ponte. Poi la misura diventerà strutturale per chi non goda già di assegni familiari e con un Isee che non dovrebbe superare il tetto dei 50mila euro.

Assegno unico figli, a chi spetta

Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se: è iscritto all’università; è un tirocinante; è iscritto a un corso professionale; svolge il servizio civile; svolge un lavoro a basso reddito.

Assegno unico: valore massimo 250 euro

L’assegno unico familiare consiste in un assegno mensile a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Inoltre, l’assegno ha un valore massimo di 250 euro, in base all’Isee, ed è composto da un valore fisso e uno variabile al variare del reddito complessivo della famiglia.

Isee e importo

Secondo una simulazione effettuata recentemente dal Gruppo di lavoro Arel/Feg/Alleanza per l’infanzia l’assegno rischia in alcuni casi un “taglio” dell’importo rispetto ai 250 euro. L’assegno – come credito di imposta o accredito mensile – ingloberà le agevolazioni attualmente esistenti e sarà legato all’Isee. Secondo lo scenario prospettato l’80% delle famiglie italiane prenderebbe 161 euro al mese per ogni figlio minore e 97 per ogni figlio under 21. Il calcolo è legato alla considerazione secondo cui otto famiglie su dieci hanno un’Isee sotto i 30mila euro. L’importo dell’assegno diminuisce se si alza l’Isee: per un Isee sopra i 52mila euro, il contributo scende a 67 euro mensili per i figli minori e a 40 euro per i figli maggiorenni ma di età inferiore ai 21 anni.

Sfavoriti i lavoratori dipendenti

Il quadro favorirebbe autonomi e incapienti, categorie oggi escluse dagli assegni familiari. Risulterebbero sfavoriti i lavoratori dipendenti: 1,35 milioni di famiglie perderebbero in media 381 euro all’anno. Per tamponare questa disparità, si sottolinea, occorrono 800 milioni in più all’anno.

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