Meloni a colloquio con Draghi: «Basta misure insensate». E sul premier: «Ascolta più di Conte»

3 Giu 2021 16:14 - di Redazione
Meloni

«Proficuo» per Palazzo Chigi, «franco» per Giorgia Meloni. Un piccolo scarto nel giudizio che conferma tuttavia l’intensità del colloquio tra Mario Draghi e la leader di Fratelli d’Italia. Un incontro programmato da tempo nell’ambito delle relazioni istituzionali tra il capo del governo e la rappresentante dell’opposizione parlamentare. Al centro del confronto, recita il comunicato della Presidenza del Consiglio, «i temi legati alle progressive riaperture, alle misure anti Covid, alla ripresa economica e sociale del Paese». «Tante le questioni affrontate», conferma la Meloni ai giornalisti. «A partire – sottolinea – dal tema della limitazione delle libertà personali». Nel mirino della presidente di FdI quelle che lei stessa bolla come «misure assolutamente irragionevoli» ai fini della lotta al Covid.

La Meloni: «Troppi i settori ancora in ginocchio»

L’elenco è ancora lungo: coprifuoco, limite di quattro persone a tavola all’aperto, mascherina all’aperto, un settore – il wedding – letteralmente in ginocchio e non viene fatto ripartire. «Al presidente – racconta la Meloni – abbiamo detto di fermarle. E, di valutare se alcune di queste scelte non siano prive di senso». Anche perché, rileva, nessuno nel governo spiega le «basi scientifiche» di tali misure. Come ha reagito Draghi? Ho visto un premier «attento e ragionevole», assicura la Meloni. «Anche sui quattro a tavola?», chiede un giornalista. «Mi pare proprio di si», è la risposta della leader della destra.  Che ha anche sollecitato Draghi a evitare l’errore fatto nell’estate scorsa dal precedente governo, quando non si preparò all’autunno adeguatamente, «e quindi non mise in sicurezza il Paese rispetto a un possibile ritorno del contagio».

«Tutele ai non-garantiti»

Un errore che per la leader di FdI il governo può evitare attraverso «il potenziamento dei mezzi pubblici» per i trasporti, e «l’aerazione meccanica controllata» nella scuola. Quanto alle misure per l’economia, Fratelli d’Italia si è tirato fuori dalla querelle sul blocco dei licenziamenti. Un falso problema, «se il 40 per cento delle imprese rischia di chiudere». Meglio investire risorse sulla continuità delle aziende. La proposta della Meloni è chiara: «Agevolazioni sul piano fiscale e burocratico a quelle che mantengono i livelli occupazionali». Maggiori tutele, invece ai «non garantiti». Sono i lavoratori atipici degli autonomi. A loro – è la proposta la leader di FdI – si potrebbe applicare lo stesso meccanismo della Naspi o della cassa integrazione». Da giocare invece in sede Ue è la partita sul nuovo Regolamento sullo scoperto bancario. Draghi – è la richiesta dell’ex-ministro – ne dovrebbe perorare la sospensione. Diversamente, spiega, «tra qualche mese avremo milioni di persone segnalate alla centrale rischi».

 

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