Vaccini nel castello di Dracula e tour nella Sala delle Torture: così la Romania attrae gli scettici
Il binomio è rodato: turismo e vaccini. Ora, però, dalla Romania arriva una proposta che ne inverte i termini e i rapporti di causa effetto. Se finora, infatti, si è parlato della stretta connessione dei due, in vista di un rilancio del turismo, Bucarest ha ribaltato il punto di vista e ha fatto del turismo la leva per spingere i vaccini. Il governo ha deciso di allestire un centro per la somministrazione dei vaccini all’interno del Castello di Dracula, puntando sul fascino di una delle più sue famose attrazioni turistiche del Paese per vincere le reticenze degli scettici. E la trovata, che prevede per chi si sottopone all’iniezione anche un tour gratuito della “camera delle torture”, sembra funzionare.
In Romania i vaccini si fanno nel castello di Dracula
La curiosa iniziativa sta avendo anche una certa eco internazionale, tanto che il Guardian le ha dedicato un approfondimento. «Sono venuto a visitare il castello con la mia famiglia e quando ho visto l’annuncio mi sono fatto coraggio e ho accettato di fare l’iniezione», ha raccontato alla testata un 39enne ingegnere, Livie Necula, fra i visitatori del famoso castello, situato nei Carpazi, che ha deciso di sottoporsi al vaccino nelle sale dove, non senza dubbi storici, si dice che si aggirasse Vlad L’Impalatore. Tutte le persone che accettano di fare il vaccino nel castello di Dracula ricevono un certificato in cui si elogiano il loro «coraggio e responsabilità» e si promette che saranno i benvenuti al castello «per i prossimi 100 anni». Inoltre, ricevono in omaggio la possibilità di fare un tour gratuito della “camera delle torture”.
La strategia di Bucarest per convincere pigri e scettici
L’apertura del centro vaccinale nel castello di Dracula fa parte della strategia del governo romeno per incrementare il più possibile il numero di persone che si sottopongono alla somministrazione del siero. Fra le location di alto prestigio convertite a questo uso inedito si registra anche la Biblioteca nazionale di Bucarest. «Questi centri sono per tutti coloro che vogliono vaccinarsi, ma non hanno voglia di fissare un appuntamento online», ha spiegato all’agenzia di stampa francese Afp Beatrice Mahler, direttrice dell’ospedale Marius Nasta. In Romania, su una popolazione di circa 19,5 milioni di abitati, hanno ricevuto almeno una dose di vaccino quasi 3,6 milioni di cittadini e le autorità puntano ad arrivare a 5 milioni entro giugno.