Vaccini, Figliuolo striglia le Regioni. Toti: «Le stravaganze? Se la prenda con chi l’ha preceduto»

22 Mag 2021 15:27 - di Agnese Russo
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Un messaggio rivolto alle Regioni perché facciano di più per coinvolgere i medici del Servizio sanitario nazionale nella somministrazione dei vaccini, «tenendo sempre prioritario il completamento della copertura della popolazione vulnerabile e fragile». C’è anche questo nelle “Linee guida per la prosecuzione della campagna vaccinale” inviate dal generale Francesco Paolo Figliuolo ai ministri della Salute e degli Affari regionali, al presidente della Conferenza delle Regioni e a tutti i governatori. Il richiamo, però, ha suscitato qualche malumore, al quale ha dato voce il presidente della Liguria, Giovanni Toti. «Se sui vaccini c’è stata qualche stravaganza prima dell’arrivo del generale Figliuolo citofonare ai governi precedenti e al Parlamento, non alla Conferenza delle Regioni», ha detto Toti.

Figliuolo alle Regioni: «Sui vaccini coinvolgere i medici»

«Reputo necessario invitare Regioni e Province autonome ad aumentare in maniera graduale il contributo assicurato» da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti e altri operatori del Ssn «alle vaccinazioni giornaliere, mantenendo in fase intermedia e di transizione dello sviluppo del piano, completamente operativi gli Hub vaccinali», si legge nelle Linee guida del generale Figliuolo. L’obiettivo è «realizzare un sistema di vaccinazioni sostenibile e stabile nel tempo, senza dover ricorrere a misure emergenziali» anche in vista delle seconde dosi. Nella premessa Figliuolo ricorda il «numero considerevole» di medici che hanno espresso la volontà di aderire alla campagna vaccinale, che «permetterebbe di incrementare notevolmente la capacità di inoculazione giornaliera», pur tenendo conto delle potenziali criticità logistiche.

Passare da un sistema centrale e uno delocalizzato

Secondo le linee guida «il graduale passaggio da vaccinazioni effettuate in maniera centralizzata presso gli hub vaccinali verso un sistema di “vaccinazioni delocalizzate”, molto più capillare e prossimo ai cittadini, permetterà di completare l’immunizzazione delle categorie più fragili, degli over 80, dei cittadini con comorbilità e ridotta mobilità, non ancora completamente intercettate dell’attuale modalità organizzativa e che potranno essere raggiunti a domicilio e comunque in luoghi ad ed esso prossimi». Dunque, il tema è quello delle categorie da vaccinare in via prioritaria, in questi mesi al centro di tanti incidenti e tante conseguenti polemiche. «Vaccinare rapidamente il maggior numero di persone – è l’avvertimento di Figliuolo – è un requisito importante tenendo sempre prioritario il completamento della copertura della popolazione vulnerabile e fragile».

Toti: «Per le stravaganze citofonare ai governi precedenti»

«Sembra che le Regioni si siano inventate i piani vaccinali di questo Paese. Ma vaccinare gli insegnanti, i magistrati, il personale delle forze di sicurezza non lo abbiamo inventato noi. Era scritto nel piano vaccinale che le Regioni hanno applicato», ha detto Toti da Torino, dove si è recato per la sigla del protocollo d’intesa sulla reciprocità vaccinale tra Piemonte e Liguria durante le prossime vacanze estive. «Se c’è stata qualche stravaganza prima dell’arrivo del generale Figliuolo, citofonare ai governi precedenti e al Parlamento, non alla Conferenza delle Regioni», ha quindi aggiunto il governatore della Liguria. «Le Regioni devono fare le Regioni. E se c’è un sistema regionalistico in Italia è perché i territori sono diversi. Si può scegliere un centralismo o un regionalismo. Ma scegliere il regionalismo e accusare i governatori di agire in modo diverso – ha concluso Toti – mi sembra una cosa insensata».

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