“Pazzo, porco, razzista”: Obama contro Trump, in un libro le offese “segrete” dell’ex presidente Usa

20 Mag 2021 8:22 - di Robert Perdicchi

“Pazzo”, “razzista”, “porco sessista”. Sarebbero gli sferzanti giudizi di Barack Obama su Donald Trump, secondo quanto scrive il corrispondente politico della rivista Atlantic, Edward Isaac Dovere nel suo nuovo libro. Per gran parte della presidenza Trump, riporta il Guardian, Obama ha rispettato la tradizionale consegna per gli ex presidenti di non muovere critiche pubbliche ai loro successori. Una consuetudine rotta solo di recente durante la campagna per le presidenziali a sostegno di Joe Biden. Ma dietro le quinte Obama non avrebbe risparmiato epiteti ingiuriosi nei confronti del suo successore. “Fottuto pazzo”, “porco razzista e sessista”, “figlio di puttana corrotto”, sarebbero secondo quanto scrive Edward Isaac Dovere alcune delle espressioni usate dall’ex presidente Dem nei confronti di Trump.

Obama attacca, Trump non molla

L’ex presidente uscente, però, non si offende e non molla, anzi, nonostante le ultime disavventure giudiziarie. “Ho costruito una grande società, dato lavoro a migliaia di persone, e tutto quello che ho ottenuto è essere attaccato e vittima di un sistema politico corrotto”: così Donald Trump risponde alla notizia che la Trump Organization, il gruppo di aziende controllato dalla sua famiglia, è oggetto di un’indagine penale.

Nella sua dichiarazione l’ex presidente si scaglia contro la procuratrice dello Stato di New York, Letitia James, che sta conducendo l’indagine, insieme al procuratore di Manhatta Cyrus Vance. Citando dichiarazioni fatte da James durante la campagna elettorale riguardo alla sua intenzione di indagare Trump ed il suo business, l’ex presidente accusa la procuratrice di aver preso queste posizioni “prima di essere eletta, prima di aver potuto vedere anche una singola prova”.

“Queste sono cose che succedono in uno stato del terzo mondo, non negli Stati Uniti – aggiunge – se ti candidi procuratore promettendo di attaccare i tuo nemici, e sei eletto da elettori di parte che vogliono la vendetta politica, allora non siamo più una democrazia costituzionale”.

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