Meloni a Salvini: «Insieme siamo forti e vincenti, non prestiamo il fianco a chi ci racconta divisi»
Il centrodestra unito «fa paura», per questo c’è chi lo racconta – e lo vorrebbe – diviso. Nel giorno dello scivolone di Matteo Salvini sul fatto che Adolfo Urso sarebbe inadatto alla presidenza del Copasir, Giorgia Meloni rivolge un appello al leader della Lega a non «prestare il fianco» a quella narrazione che li descrive divisi, ribadendo «che siamo alleati convinti», che stanno insieme «per scelta e non per interesse».
Meloni a Salvini: «Ci vogliono divisi, non prestiamo il fianco»
«Caro Matteo, sappiamo entrambi che uniti facciamo paura, perché la nostra coalizione è forte e vincente, perché sta insieme per scelta e non per interesse. Io e te sorridiamo spesso insieme, ci scambiamo messaggi su come la stampa interpreta il nostro rapporto. Però volevo ribadire che siamo alleati convinti e che anche noi, se ogni tanto prestiamo meno il fianco a questo racconto delle divisioni tra noi, ci aiutiamo ad essere più forti», è stato il messaggio che Meloni ha rivolto a Salvini, durante La Confessione, condotta da Peter Gomez su Nove.
Quello che non torna nella vicenda del Copasir
Quanto all’impasse che si è creata sul Copasir, secondo Meloni, non nasceva dall’esigenza di frenare approfondimenti sugli incontri di Marco Mancini con esponenti politici, come quello con Matteo Renzi finito al centro di una puntata di Report. «No, francamente», ha risposto la leader di FdI a Gomez che le chiedeva se quella potesse essere una spiegazione. «Però – ha aggiunto Meloni – non mi torna di questa situazione la ragione per la quale tutti sono d’accordo con me, ma nessuno fa niente».
«Tutti mi davano ragione, ma nessuno faceva niente»
«Finalmente ieri» la situazione si è sbloccata, «perché adesso sono cambiate un po’ di cose. Però, per diverse settimane parlavo con tutti, tutti dicevano hai ragione, ma nessuno faceva niente. Questa cosa mi ha molto incuriosito, poi non l’ho legata a situazioni particolari», ha chiarito ancora Meloni, sottolineando che «penso che ci possano essere incontri tra esponenti politici ed esponenti dell’Intelligence». «Mi sembra abbastanza normale», ha proseguito, precisando però di ritenete che«le modalità di questa roba qui e come sono state giustificate tradiscano per paradosso che qualcosa non è andato».